A John Elkann il premio dell'Osservatorio giovani-editori

Il presidente Andrea Ceccherini: “Nell’edizione più internazionale di Bagnaia, il riconoscimento non poteva che andare al più internazionale degli editori italiani”. Elkann: “L’informazione di qualità contribuisce alla crescita delle nuove generazioni”

John Elkann premiato da Andrea Ceccherini (foto Germogli)

John Elkann premiato da Andrea Ceccherini (foto Germogli)

La Bagnaia (Siena), 23 maggio 2015 - “Giovani ed educazione”: sono queste le due parole chiave che, nel corso dei suoi quindici anni di attività, hanno caratterizzato l’impegno dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. Un linea coerente, sottolineata dal presidente dell’Osservatorio, Andrea Ceccherini, nel momento in cui è stato consegnato il riconoscimento principale che l’Osservatorio assegna nel corso di ogni edizione di ‘Crescere tra le righe’. Un premio che, quest’anno, è andato a John Elkann, presidente della Fiat Chrysler Automobiles, della Exor Spa ed editore de La Stampa.

“In un’edizione de La Bagnaia che è la più internazionale mai vista, il premio non poteva andare che all’editore italiano più internazionale di tutti”, ha detto il presidente Ceccherini introducendo la consegna del premio, avvenuta nel corso della serata che ha segnato la celebrazione ufficiale del quindicesimo compleanno dell’Osservatorio. La motivazione dell’assegnazione del premio a John Elkann è stata “per aver contribuito ad aprire l'editoria italiana al mondo e alle sfide del mercato dell'informazione globale”.

“John Elkann - ha detto ancora Ceccherini -, come lui stesso sottolinea, non è più giovane, ma sicuramente è il più giovane editore italiano. E, tra gli editori italiani, è il più aperto al mondo, il più internazionale che ci sia”.

Il premio è stato consegnato ad Elkann dai quattro direttori di quotidiani statunitensi presenti a Bagnaia: Gerard Baker (The Wall Street Journal), Dean Baquet (The New Yoork Times), Martin Baron (The Washington Post) e Davan Maharaj (Los Angeles Times).

Da sinistra Gerald Baker, Davan Maharaj, John Elkann, Andrea Ceccherini, Dean Baquet e Martin Baron

Quattro grandi firme del giornalismo, rappresentanti di altrettante testate che, quest’anno, sono state in grado di portare a casa - complessivamente - sette premi Pulitzer. Mai, prima di Bagnaia, i direttori di questi prestigiosi quotidiani si erano mai trovati - negli Stati Uniti o in altra parte del mondo - insieme sullo stesso palco.

“Sono particolarmente orgoglioso di questo riconoscimento - ha detto Elkann ricevendo il premio -. Sia perché a consegnarmelo sono quattro grandi direttori. Poi perché si tratta di un premio che testimonia impegno ed attenzione nei confronti dell’informazione di qualità e della crescita, morale e civile, delle nuove generazioni. Loro, i giovani, oltre ad essere i nostri lettori di domani, rappresentano i cittadini del futuro. Che, anche grazie al lavoro dell’Osservatorio e di grandi testate che continuano a puntare sulla qualità dell’informazione, hanno la possibilità di costruirsi una coscienza critica. Che poi rappresenta la base della loro libertà. Anche per questo - ha concluso Elkann - continuo a rimanere ottimista sul futuro dei giornali”.