Alluvione a Buonconvento: lavori mai fatti, Provincia nel mirino; la Regione aveva diffidato l’ente

Ritardi nella realizzazione delle opere: scatta l’ipotesi del commissariamento

L'alluvione a Buonconvento (Foto Paolo Lazzeroni)

L'alluvione a Buonconvento (Foto Paolo Lazzeroni)

Buonconvento (Siena), 27 agosto 2015 - I lavori per la difesa del territorio di Buonconvento dalle alluvioni, già finanziati per 2,3 milioni di euro, devono essere sfilati dalla competenza della Provincia con un commissariamento ad hoc da parte della Regione. Lo chiedono il consigliere regionale Pd Stefano Scaramelli e Marco Mariotti, sindaco di Buonconvento per dieci anni e oggi presidente della locale Pro Loco. Sono le punte dell’iceberg della polemica che monta sui ritardi degli interventi anti-alluvione, in particolare il mancato inizio dei lavori per la disconnessione fognaria dall’Ombrone, che se realizzati avrebbero consentito di limitare una parte consistente dei danni al centro abitato.

«Stato di calamità non solo regionale ma nazionale, possibilità per i sindaci colpiti dall’alluvione di agire con procedure d’urgenza per realizzare subito le opere di sicurezza idraulica e commissariamento, da parte della Regione o del Governo, degli enti intermedi e dei consorzi che sono stati inadempienti nell’eseguire le opere di sicurezza idraulica» è l’affondo di Scaramelli, che evoca la Provincia senza citarla direttamente.

In realtà pare che al momento la Regione non abbia intenzione di muoversi su questo fronte: in passato era stata attivata la procedura di monitoraggio prevista dalla legge 35, con l’invio di una diffida all’ente. Un passo preliminare al commissariamento in caso di mancato svolgimento dei lavori, una sorta di ammonizione. L’espulsione però non è scattata, e a quanto pare non scatterà nemmeno adesso stando a quanto filtra dagli uffici regionali, perché l’avvio della procedura con l’affidamento dei lavori avrebbe bloccato l’iter sanzionatorio.Un intreccio burocratico che non avrà l’effetto di placare le polemiche.

 

«Provo sgomento, rabbia e anche un po’ di vergogna in quanto ex amministratore nei confronti di chi ha perso tutto», dice l’ex sindaco Mariotti. «E’ sconvolgente – aggiunge – che in tutto questo tempo non si sia riusciti a spendere i finanziamenti già attivati. Non ci sono problemi burocratici o giudiziari che tenga.

 

DA PARTE degli amministratori, si chiede soprattutto di parlare maggiormente di prevenzione. Il sindaco del capoluogo Bruno Valentini, intervenendo come presidente della commissione ambiente, territorio e protezione civile dell’Anci, chiede di «accelerare con convinzione nella lotta al dissesto idrogeologico. Un primo passo importante è stato fatto con lo svincolo parziale dal patto di stabilità degli investimenti comunali finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico. Adesso è necessario coinvolgere appieno i comuni nella programmazione».

Il sindaco di Monteroni Gabriele Berni guarda anche alle responsabilità degli amministratori: «La crescita del paese è avvenuta fino ad oggi secondo canoni urbanistici che oggi forse sono superati. Nell’ultimo anno abbiamo rimesso in moto la manutenzione di fossi e canali, ma adesso dobbiamo stabilire se e come sia possibile mettersi in sicurezza con progetti e interventi radicali, con l’aiuto di tutte le istituzioni regionali e statali».