"Prigioniera nella Bruxelles blindata. A piedi al lavoro e spesa sotto casa"

Il racconto di una giovane montemurlese da anni nella capitale belga

Bruxelles blindata (Reuters)

Bruxelles blindata (Reuters)

Prato, 24 novembre 2015 - Il fine settimana lo ha trascorso chiusa tra le mura del suo appartamento, per fare acquisti ha scelto un negozietto sotto casa. Niente cinema, né cena fuori né passeggiata in centro. Cristina Gabellieri, trentasettenne di Montemurlo, dove vivono i genitori, laureata in fisica, da cinque anni vive e lavora a Bruxelles ormai come il resto della popolazione blindata da giorni a causa dell’allarme terrorismo: «La città è strana, tutto adesso fa un effetto strano - spiega Cristina che abbiamo raggiunto al telefono - Oggi (ieri ndr) sono tornata a lavoro, ma ancora non c’è niente di normale. Sono potuta andare in ufficio perchè posso raggiungerlo a piedi, ma la metro è ancora chiusa e in centro non passa un’anima. Come esci, vedi solo militari con il mitra spianato e, almeno personalmente, non mi trasmettono una bella sensazione...». Non è certo facile vivere in questi giorni a Bruxelles, una città dove rimane il livello massimo di allerta con uffici pubblici, scuole, negozi e metropolitana chiusi.

«Riesco a sapere più cose dai giornali italiani che stando qui - spiega la giovane - Non c’è tanta informazione e quindi nei giorni scorsi non riuscivamo nemmeno a capire quanto reale fosse il pericolo. All’inizio sembrava tutta un’esagerazione, ma poi quando la città è stata praticamente blindata abbiamo capito che c’era un pericolo reale. Per sapere cosa accadeva dovevamo affidarci ai social come twitter o whatsapp..., poi hanno chiesto il silenzio. Hanno detto alle persone di non scrivere i luoghi in cui vedevano la polizia e così per protesta tutti hanno iniziato a pubblicare foto di gatti».

La speranza di tutti comunque, racconta Cristina, è che la città torni presto ad essere quella di prima: «Speriamo che possa tornare tutto tranquillo al più presto. Vedere tanti militari con i mitra spianati non è piacevole quindi speriamo di tornare presto alla normalità. Questa è sempre stata una città tranquilla - dice - Domenica scorsa ad esempio c’era una forte raccomandazione a non uscire, ad evitare luoghi pubblici. Io però vivo in pieno centro accanto alla Grand Place dove da giorni si vedono solo militari e questa situazione mi mette personalmente più ansia che altro. Anche per fare acquisti ho scelto un posto vicino a dove abito: meglio evitare supermercati o luoghi affollati anche se la vita va e deve andare avanti...».

Intanto dopo l’ondata di perquisizioni e arresti della scorsa notte nella capitale e in altre località del Belgio, anche ieri sono continuati blitz della polizia e le operazioni antiterrorismo mentre sono state rafforzate le misure di sicurezza nelle sedi delle istituzioni dell’Unione europea. Silvia Bini