Liste d'attesa, medici in servizio più ore

La proposta dal tavolo voluto da Biffoni. "Sanitari dalle 8 alle 24. Il servizio realizzabile con le case della salute" / "VENTISEI ORE SU UNA POLTRONA PRIMA DI AVERE UN POSTO LETTO"

Un'immagine del pronto soccorso

Un'immagine del pronto soccorso

Prato, 16 marzo 2015 - "La situzione che si è creata con il nuovo ospedale è diventata insostenibile. A questo si aggiunge anche la crisi economica, che ha portato a diversi tagli importanti sulla sanità che hanno aggravato la situazione. Le dichiarazioni del presidente dell’Ordine dei medici Francesco Sarubbi rilasciate a ‘La Nazione’ confermano questo stato di cose e nello stesso tempo aggiungono proposte costruttive per risollevare la situazione". Ad intervenire nel dibattito, che si è innescato sulle magagne della sanità e dei tempi biblici per esami diagnostici e prime visite, è Rosanna Sciumbata, consigliere Lista Civica Biffoni, e coordinatrice del tavolo tecnico formato da Comune, Asl, Villa Fiorita, Ordine dei medici e Società della salute (auguri di buon lavoro giungono dal segretario provinciale Fimmg Alessandro Benelli al tavolo tecnico che «darà ai medici di medicina generale una nuova casa»). La coordinatrice entra nel vivo delle criticità di una sanità che va a pesare sui cittadini e i professionisti.

«Il pronto soccorso dovrebbe essere utilizzato solo per i malati che necessitano di intervento entro poche ore o minuti, mentre i rimanenti casi, che non rivestono carattere di urgenza, dovrebbero essere assistiti sul territorio – incalza Sciumbata – Per far ciò anche i medici di medicina generale devono essere dotati di strumenti per affrontare le situazioni cliniche minori. Da qui l’importanza, ribadita dal presidente Sarubbi, di attivare due case della salute con determinati requisiti strutturali che garantiscano prestazioni diagnostiche, specialisti e medici a rapporto orario. Queste potrebbero partire in maniera sperimentale, gestite da aggregazioni di 20/25 medici di famiglia coordinati da un referente, in cui è inserito il medico a rapporto orario che garantirebbe la presenza di un medico dalle 8 fino alle 24».

L’altra priorità sono le cure intermedie. «L’ideale sarebbe che i letti per i pazienti ricoverati dal territorio fossero collocati in strutture già esistenti dotate anche di tutti i medici specialisti – prosegue la coordinatrice –. Questi letti potrebbero essere usati dai medici di famiglia per casi più complessi, non gestibili a domicilio, e per evitare ricoveri ospedalieri. La costruzione di una rete efficiente consente, per esempio, di ridurre gli accessi impropri e i relativi ticket, accessi impropri ai danni dei malati che hanno invece necessità di cure urgenti».

Sciumbata annuncia che «è in corso la stesura di un progetto di casa della salute e cure intermedie da condividere con le figure al tavolo voluto dal sindaco». Resta da vedere se i finanziamenti promessi dalla Regione («buon lavoro di mediazione della direttrice sanitaria Carli») «ci sono e saranno strutturati per il proseguimento delle attività di tali servizi».