«Dovevo prendere mia figlia ma avevo fatto tardi al lavoro»

Il cinese che ha investito Giordano oggi sarà ascoltato dal gip. Ha una regolare patente ma non parla italiano UCCISO DALL'AUTO PIRATA: ARRESTATO CINESE / "HO VISTO LO SCOOTER E SONO CORSO IN FABBRICA" / "TRAGEDIA ANNUNCIATA: QUESTA VIA E' DA SEMPRE PERICOLOSA" / IL PIRATA DELLA STRADA NON PARLA ITALIANO MA HA LA PATENTE

Il corpo di Pompeo Giordano steso sul'asfalto di via Sangro

Il corpo di Pompeo Giordano steso sul'asfalto di via Sangro

Prato, 23 ottobre 2014 - RESTA in carcere il cinese che l’altro pomeriggio ha investito e ucciso Pompeo Giordano, 53 anni, operaio tessile nella Rifinizione Vignali di Montemurlo e dirigente del Seano 1948, all’incrocio tra via Serchio e via Sangro. Giordano è stato falciato dall’auto del cinese, Zxao Dongxia, che, dopo aver bucato lo stop, ha preso via Sangro contromano per poi fuggire. E’ stato grazie a un testimone, che ha rincorso l’auto del pirata per una decina di metri e che è riuscito a prendere il numero di targa, che gli inquirenti sono riusciti a risalire al conducente pirata.

Dalle prime indagini svolte da carabinieri e polizia municipale, su disposizione del sostituto procuratore Lorenzo Gestri, è emerso che Zxao Dongxia, 37 anni, è regolare in Italia ma la residenza sui documenti è risultata fittizia: nella casa dove ha dichiarato di vivere non lo ha mai visto nessuno. Non solo. L’uomo ha una regolare patente italiana rilasciata dalla motorizzazione di Napoli nel 2005 quando gli esami di guida si potevano sostenere anche in cinese. Ha la patente ma non sa una parola di italiano. La legge è cambiata nel 2011 e le lingue straniere ammesse sono solo il francese e il tedesco per le minoranze linguistiche del Nord Italia.

Nelle poche dichiarazioni rilasciate ai carabinieri la sera dell’incidente il cinese ha raccontato di essere stato vittima di una distrazione. «Ero di fretta perché stavo andando a prendere mia figlia a scuola ed ero in ritardo» ha spiegato in maniera confusa con l’aiuto di un interprete.

L’uomo, assisitito dall’avvocato Giuseppe Nicolosi, ha in affitto a Prato alcuni terreni e fa l’agricoltore. Proviene da una famiglia umile e avrebbe detto di aver dichiarato una residenza falsa perché non ha un regolare contratto di affitto. L’assicurazione dell’auto è in regola ed è risultato negativo all’alcoltest e agli esami per l’assunzione di stupefacenti.

OGGI il cinese sarà ascoltato dal gip in carcere per decidere se confermare l’arresto e il tipo di misura da applicare. Deve rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso. Le manette sono scattate dopo che il pirata si è recato nell’autofficina cinese di via Bonicoli per far riparare l’auto. Quando sono arrivati i carabinieri, una gomma era già stata smontata. Il titolare cinese dell’officina ha spiegato ai militari dell’Arma che il conducente aveva riferito di aver avuto un incidente ma di non aver detto dell’investimento del motorino.

Il tentativo di ripulire l’auto aggrava la posizione del cinese per l’inquinamento delle prove. Intanto, tra oggi e domani sarà svolto dal medico legale l’esame esterno del corpo di Pompeo Giordano. Poi la salma sarà restituita alla famiglia. Ancora non è stato fissato il giorno dei funerali.