Palazzina Avis, viabilità, spaccio. Quante paure sul parco urbano

Ex ospedale: in tanti al dibattito organizzato in Sant’Orsola

Un momento del dibattito organizzato  dal Consorzio Santa Trinita e La Nazione nei giardini di Sant’Orsola

Un momento del dibattito organizzato dal Consorzio Santa Trinita e La Nazione nei giardini di Sant’Orsola

Prato, 23 giugno 2016 - Il futuro dell’ex ospedale e della palazzina Avis al centro del dibattito organizzato martedì sera nei giardini di Sant’Orsola dal consorzio Santa Trinita insieme a La Nazione. Sul tavolo le questioni legate alla trasformazione di una delle aree più importanti della città. I dubbi più consistenti sono stati sollevati - dai tanti presenti che hanno partecipato alla serata - sul futuro della palazzina Avis che a breve ospiterà un centro ludico motorio per ragazzi disabili. I problemi maggiori sono legati, secondo i residenti, alla viabilità e alla mancanza di posti auto di cui soffre la zona.

A rassocirare i cittadini è stato il dirigente Asl e presidente della Fondazione Ami Claudio Sarti, che ha sottolineato la disponibilità a condividere il percorso che porterà entro il 2018 alla realizzazione del centro destinato al recupero dei ragazzi con disabilità. «Siamo aperti - ha detto - ad ascoltare le necessità dei residenti coi quali avvieremo un percorso partecipato». Sarti ha inoltre sottolineato come il progetto «sarà un intervento migliorativo» rispetto alla attuale condizione in cui versa l’immobile. Dubbi legati alla viabilità riguardano anche le operazioni di smantellamento dell’ex Misericordia e Dolce. Da dicembre il via vai di camion che attraverseranno l’area dell’ospedale e via Cavour preoccupano non poco chi nella zona abita e lavora.

E’ stato l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis a chiedere «un po’ di tolleranza» per una situazione che certamente creerà qualche disagio, ma che comunque amministrazione e Asl si impegneranno a ridurre al minimo. «Abbiamo optato per la demolizione selettiva proprio per tutelare il patrimonio storico - ha aggiunto Barberis - e creare il minor impatto a livello ambientale». Non sono mancati in chiusura dubbi sul futuro del parco urbano, possibile ricettacolo di spacciatori e tossicodipendenti se non gestito in maniera adeguata e sulla «sopravvivenza» degli stessi giardini di Sant’Orsola tornati di recente a nuova vita dopo un lungo periodo di degrado. «Nel bando è specificato che il progettista dovrà creare le condizioni perchè il parco sia vissuto e frequentato - ha detto in chiusura Barberis - questo non toglie che tutti dobbiamo fare la nostra parte per renderlo vivo». Al dibattito hanno partecipato anche il presidente Consorzio Santa Trinita Francesco Querci che viste le tante questioni sorte durante la serata ha già messo in cantiere un nuovo dibattuto legato al futuro dell’area insieme agli architetti Francesco Procopio e Roberto Zancan.