All’asta le pezze sequestrate: "Valgono più di cinque milioni"

I 180mila rotoli di tessuto confiscati ai cinesi dopo il blitz della Guardia di finanza

Sergio Scano (foto Attalmi)

Sergio Scano (foto Attalmi)

Prato, 18 ottobre 2014 - Servono ben quattro capannoni distinti per mettere all’asta la prima mandata di pezze confiscate ad aziende cinesi dalla guardia di finanza. Sono infatti 180mila i rotoli di tessuto che saranno battuti all’incanto: più di 80mila la prossima settimana, il resto a novembre, in tutto merce per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro. Ma non c’è solo l’ingente quantità a rendere inteerssante questa vendita: è anche la prova che i sequestri non finiscono nel nulla, che la merce importata illegalmente in Italia viene intercettata e tolta ai contrabbandieri. A gestire le vendite è ovviamente l’Isveg di Prato, l’Istituto di vendite giudiziarie diretto da Sergio Scano che ha sede in via Fratelli Giachetti e che ha una consolidata esperienza nel settore (basti ricordare la spettacolare maxivendita della Sasch). Un piccolo primo lotto di materiale è già stato venduto (per saggiare il terreno) e ha fruttato 310mila euro; poco meno di 8mila pezze rimaste in Italia, in parte anche a Prato. Nel frattempo all’istituto pratese sono arrivate richieste di informazioni da tutta Italia e non solo; anche il Nordafrica è molto interessato e telefonate sono giunte da Marocco, Algeria e Egitto.

La prima tranche dell’asta è prevista per la prossima settimana; in tutti i casi si tratta di pezze di cotone, viscosa, elastam, poliestere in parte tessuto ed in parte tessuto a maglia. Si comincia mercoledì 22: al Poggetto, alle 10,30, in piazza Primo Maggio 13, oltre 15mila pezze saranno aggiudicate al miglior offerente. Nel pomeriggio invece, dalle 15, l’attenzione si sposterà a Seano, in via Galilei 44 (quasi 30mila pezze). In tutti e due i casi si può liberamente andare a vedere la merce il giorno prima (martedì 21) dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17.

Giovedì 23 le due aste si terranno a Prato: al mattino, alle 10,30, in via Traversa del Beccarello 4/P, nel pomeriggio alle 15 all’Interporto, in via di Gonfienti 2/4 nei locali che lo spedizioniere Galardi ha messo a disposizione dell’Isveg (ma lo spedizioniere è del tutto estraneo al sequestro). Per il resto della merce bisognerà aspettare novembre; le date devono essere ancora stabilite.

COME ACQUISTARE. La partecipazione alle aste è del tutto libera, basta presentarsi muniti di un documento di identità. L’Isveg, però, cercherà di aggiudicare i lotti nella loro interezza; solo se non ci sarà un compratore unico i rotoli di tessuto verranno spacchettati in lotti diversi, comunque massicci (per capirsi: non verranno vendute cinquanta pezze per volta). Libera anche la visita del giorno precedente la vendita per visionare la merce. L’offerta viene poi avanzata verbalmente.

Ma da dove viene questo oceano di tessuto? E’ il frutto di un maxisequestro operato lo scorso anno dalla Guardia di finanza, disposto dal sostituto procuratore Eligio Paolini, che nel frattempo è stato trasferito alla Procura di Firenze. L’amministratore giudiziario è il professionista Leonardo Castoldi. Fece scalpore, quel sequestro, perché era davvero tanta merce che oltretutto rappresentava simbolicamente anche il mare di contrabbando che invade Prato dalla Cina, sotto forma di evasione fiscale e di etichettatura assente o fasulla. Questa volta, però, hanno vinto i buoni.