Giovani, qualità e investimenti. L’identikit delle aziende in crescita

Bene le imprese di tessuti speciali. "Settore da sviluppare"

Tessile

Tessile

Prato, 23 luglio 2016 - Tessuti all’avanguardia, innovazione e imprenditori giovani. Sono queste le carte vincenti che hanno permesso al tessile tecnico di vincere la propria battaglia. Un reparto di nicchia del distretto, sul quale in pochi avrebbero scommesso e che invece è stato capace di mettere a segno performance invidiabili con al suo attivo 1520 addetti e 425 milioni di euro di fatturato. E’ quanto emerge dall’indagine sulla mappatura della filiera che da diversi mesi stanno portando avanti Confartigianato, Cna, Confindustria Toscana Nord insieme a Camera di Commercio con il contributo della Regione.

La gamma dei prodotti realizzati è molto ampia anche se le aziende del comparto possono essere raggruppate in tre categorie: tessuti tecnici per abbigliamento, per arredamento e vari. Il filo conduttore che unisce queste realtà è la giovanissima età dei titolari - quasi tutti di prima generazione (nel 65% dei casi) - e delle aziende molte delle quali aperte dopo il 2011 (il 40%). Per l’indagine ne sono state intervistate 59 imprese ossia l’80% del totale. Si tratta di settore che ha iniziato la propria storia negli anni Setttanta, ma che nell’ultimo periodo è stata al centro di un importante rilancio.

«Esistono aziende che hanno puntato sull’innovazione sia prodotto che di processo e che stanno conquistando spazi di mercato sempre maggiori – commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio – L’indagine è una fotografia interessante e inedita di questo mondo produttivo e delle enormi spazi di crescita che possono aprirsi per il tessile anche al di fuori del settore moda».

Se è particolare il settore nel quale operano, lo è anche il modello produttivo. Il 22% delle imprese intervistate infatti realizza la produzione totalmente al proprio interno, anche per garantire standard di qualità elevatissimi. Sono soprattutto le aziende che producono tessili tecnici per l’edilizia a scegliere di produrre internamente: si tratta del 12,5% del totale, ma che occupano ben il 66% degli addetti. Per fare questo è necessario investire su personale particolarmente qualificato, un fattore non di secondo piano che è alla base della tenuta del comparto nei momenti di crisi. Per le aziende che producono tessili tecnici gli investimenti sono alla base della crescita: macchinari, progettazione, ma anche marketing per garantire competitività.

«Il distretto ha sicuramente di fronte a sé un futuro positivo nel tessile tecnico, ma l’innovazione dovrà diventare ancor più l’attività di riferimento all’interno delle nostre aziende», dice presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi. Un settore dinamico e giovane che può essere una delle strade da percorrere per il rilancio del distretto pratese secondo il presidente Cna Federmoda Francesco Viti. «Capacità tecniche, organizzative e di penetrazione sui mercati, soprattutto esteri sono le grandi qualità di queste imprese» chiude Moreno Vignolini di Confartigianato.