'Troppa burocrazia e stipendi bassi'. I presidi scendono in strada

In tanti anche da Prato alla manifestazione a Roma

La delegazione di dirigenti partita dalla Toscana

La delegazione di dirigenti partita dalla Toscana

Prato, 25 maggio 2017 - Presidi sul piede di guerra. Anche da Prato sono molti i dirigenti scolastici che hanno voluto far sentire la propria voce nella manifestazione che si è svolta a Roma. Chi invece non è potuto andare nella capitale ha scelto di non lavorare per solidarietà verso i colleghi. L’Anp, l’associazione nazionale presidi, che rappresenta più della metà dei 7.273 presidi italiani, ha organizzato due manifestazioni a Roma: una in piazza San Cosimato, a Trastevere. L’altra in contemporanea a Montecitorio, dove è previsto un incontro con una delegazione di parlamentari per spiegare le ragioni del malcontento.

 “Protestiamo per tre ordini di ragioni – spiega il presidente dell’Anp, Giorgio Rembado -. In primo luogo la mancata perequazione retributiva con i restanti dirigenti pubblici, il nostro stipendio infatti è circa la metà di quello degli altri dirigenti. Inoltre, non vogliamo più essere destinatari di incombenze e responsabilità senza avere gli strumenti gestionali corrispondenti e correlati a quanto ci chiedono. Respingiamo gli incarichi esterni alla gestione diretta del proprio istituto, gli adempimenti burocratici, i monitoraggi che ci gravano inutilmente, sottraendo energie al perseguimento dei risultati scolastici”.

I problemi riguardano la burocrazia, le responsabilità e gli stipendi che, a detta dei presidi, non sono adeguati al lavoro.