Targetti: ‘Legge Fiano da correggere. Ma su di me un inutile polverone’

Leader di mercato nel vintage militare, rischia di dover lasciare l’Italia

Jonathan Targetti è l’ultimo da sinistra, assieme al babbo e a un dirigente del gruppo Diesel

Jonathan Targetti è l’ultimo da sinistra, assieme al babbo e a un dirigente del gruppo Diesel

Prato, 21 settembre 2017 - «Un polverone inutile come al solito quando si trattano questi argomenti così delicati. Come commercianti di vintage e antiquariato militare del ‘900, impegnati anche nelle collaborazioni con musei, aziende di moda, cinema e teatri, ci preme solo sottolineare una cosa: la Legge Fiano, per come è stata scritta e approvata dalla Camera, svaluta l’aspetto storico e documentale del nostro settore abbassandolo, erroneamente, al livello di quello nostalgico e propagandistico tipico dei gadget e dei souvenir». Poche, lapidarie, parole quelle di Jonathan Targetti, giovane imprenditore pratese che, insieme al padre, è un punto di riferimento internazionale nella ricerca di vintage militare dello scorso secolo.

Targetti negli ultimi giorni è salito alla ribalta delle cronache nazionali per le sue critiche e per i problemi sollevati nei confronti del disegno di legge proposto da Emanuele Fiano, responsabile nazionale con delega alle riforme e deputato del Pd. Le idee di Targetti, sono finite anche su DagoSpia e nel programma radiofonico di Cruciani, «La zanzara», ma il concetto di fondo è stato spesso distorto e strumentalizzato, specie in virtù della sua recente militanza nel Pd locale. Il giovane pratese condivide la necessità di condannare chi fa propaganda ideologica e politica, con evidenti nostalgie del fascismo o del nazismo. Semplicemente vorrebbe, insieme alle migliaia di colleghi del settore che si occupano di materiale e di reperti storici e che stanno pensando di costituire un’unica associazione, poter far arrivare a Fiano le sue perplessità ed ottenere che il disegno di legge sia modificato per inserire una netta distinzione fra quello che è storia e quello che è apologia del fascismo o del nazismo.

Le alternative per evitare di rischiare il carcere, se il disegno di legge verrà approvato così come è anche in Senato, sono quelle di smettere di occuparsi di oggetti del periodo fascista e nazista, tralasciando ingiustamente un periodo nefasto, ma che fa parte della storia, oppure trasferire l’azienda all’estero, fuggendo dall’Italia.

Leonardo Montaleni