Prato, tornano a Palazzo degli Alberti i quadri trasferiti a Vicenza

Siglato un accordo con i vertici della Banca popolare di Vicenza

Siglata l'intesa per il ritorno a Prato dei quadri della Galleria degli Alberti (Attalmi)

Siglata l'intesa per il ritorno a Prato dei quadri della Galleria degli Alberti (Attalmi)

Prato, 18 gennaio 2017 - In seguito all'accordo siglato stamani, torneranno a casa, nei prossimi mesi, le opere della collezione della Galleria di Palazzo degli Alberti di Prato. Si tratta di quadri che furono trasferiti a Vicenza (tra diverse polemiche) dopo l'acquisizione da parte della Banca popolare di Vicenza della Cassa di risparmio di Prato che ne era proprietaria.

L'accordo è stato siglato a Prato dal sindaco Matteo Biffoni, dal presidente della Bpvi Gianni Mion, da Fabia Romagnoli, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Prato e Andrea Cavicchi, presidente di Confindustria Toscana nord. Presente anche il consigliere delegato di Bpvi, Fabrizio Viola.

La collezione di Palazzo degli Alberti, edificio che fu sede della Cassa di Prato, comprende dipinti su tavola del '400 e '500, opere di scuola toscana del '600, sculture di Lorenzo Bartolini e dipinti di Giovanni Bellini, Caravaggio e Filippo Lippi. Una parte consistente di questo patrimonio fu portata a Vicenza, circa tre anni fa, per volontà dell'allora patron della Bpvi Gianni Zonin. Ora l'intesa per riportare le opere a Prato, «non appena ciò dovesse diventare possibile in considerazione dei vincoli normativi». Un atto, si osserva in una nota del Comune, «che segna la volontà per la Popolare di Vicenza di ricostruire il legame» con Prato, «strategico per lo sviluppo commerciale della banca». L'accordo, «più che un punto di arrivo rappresenta un nuovo punto di partenza nella storia della Banca Popolare di Vicenza a Prato - ha commentato Mion -. Per noi Prato è un territorio molto importante e vogliamo ricostruire il rapporto di fiducia con le istituzioni, il mondo della cultura e, soprattutto, i cittadini». «In fondo - ha aggiunto - non sappiamo nemmeno noi perché questi quadri sono arrivati in Veneto: qualcuno - ha spiegato con una battuta riferendosi ai vecchi vertici della banca - aveva forse qualche ambizione napoleonica». «Riportare queste opere d'arte a Prato e renderle fruibili alla città è un obiettivo condiviso da tutti i soggetti che oggi hanno firmato l'accordo» le parole di Biffoni, «soddisfatto dell'esito di un lungo lavoro di confronto che con la nuova presidenza della banca è stato sicuramente più diretto»