Bus, i francesi rispondono a Cap. "Con noi risparmi e servizi migliori"

Bruno Lombardi (Autolinee Toscane): "Immotivato l’allarmismo di chi ha perso"

Bruno Lombardi

Bruno Lombardi

Prato, 20 febbraio 2017 - «Garantiremo lo stesso servizio che oggi svolge Mobit, compreso quello della Cap, ad un costo per le casse pubbliche inferiore di ben 8 milioni di euro all’anno. Di più: investiremo in Toscana 563 milioni per acquisire bus e depositi, acquistare nuovi bus e tecnologie per il controllo del servizio e per dare più informazioni agli utenti. I dipendenti saranno trasferiti in un’azienda che fa del dialogo sociale e del confronto con i lavoratori un elemento di forza».

Lo dice Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane, intervenendo nel dibattito infinito che riguarda la gara indetta dalla Regione per la gestione del trasporto pubblico. Quella di Lombardi è una risposta - anche piuttosto diretta - all’allarme sollevato la scorsa settimana, sempre su queste pagine, da Giuseppe Gori, presidente di Cap, che ha lanciato un appello alle istituzioni locali, invitandole ad alzare la voce.

Quella gara - vinta da Autolinee Toscane del gruppo francese Ratp, ma poi di fatto sospesa dopo la sentenza del Tar che ha chiesto a entrambi i contendenti di ripresentare i piani di sostenibilità - continua a destare preoccupazioni. Che però, assicura Lombardi, sono immotivate. «Scadute le concessioni - dice il rappresentante di Autolinee Toscane - la Regione era obbligata a indire una gara. Lo dice un Regolamento europeo approvato da tutti i governi nazionali, compreso il nostro. Di fatto il regolamento obbliga all’apertura del mercato del trasporto pubblico locale, alla concorrenza, spingendo le aziende ad una costante ricerca di innovazione per essere sempre più efficienti e competitive. AT si è aggiudicata questa gara perché ha presentato l’offerta migliore».

Lombardi ritiene fuori luogo appelli e paure: «Vogliamo tranquillizzare tutti, non c’è da avere nessuna paura. Non siamo né barbari, né despoti. Gestiamo servizi di trasporto in 14 paesi del mondo. Nel nostro consiglio d’amministrazione della capogruppo siedono i rappresentanti dei lavoratori e ogni anno distribuiamo parte degli utili ai dipendenti. Per noi il personale è la principale risorsa dell’azienda, tanto che investiamo il 7% del bilancio per la sua formazione. Abbiamo una consolidata esperienza internazionale, quindi in contesti molto diversificati, nella gestione di bus, tramvie, metrò, treni. Negli ultimi cinque anni abbiamo partecipato a circa 100 gare vincendone più di un terzo, tra cui appunto quella Toscana. Se abbiamo vinto è anche perché conosciamo molto bene il territorio di questa regione e le sue specificità. Ogni allarmismo ci sembra del tutto fuori luogo. Cambierà la gestione ma non l’obiettivo di fondo che è quello di offrire ai cittadini un servizio affidabile e, nel giro di due anni, migliore di quello attuale. Colpisce, ma non più di tanto, che ad accendere le micce della paura sia solo il management delle aziende che hanno perso la gara, e che attraverso costosi ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato cercano di impedire il passaggio della gestione ad AT che, grazie ad un’offerta più vantaggiosa, la gara l’ha vinta».