Anziani maltrattati, l'imputata manda alle vittime scuse e un assegno... di 87 euro

La spiegazione: "E' quanto ho ricavato dalla vendita dell'auto, non ho altro"

Fiaccolata a Narnali

Fiaccolata a Narnali

Prato, 27 ottobre 2016 - Gli avvocati, i parenti e le stesse anziane vittime dei maltrattamenti avvenuti nella residenza sanitaria assistita di Narnali, dove nel luglio dell'anno scorso la polizia era intervenuta per fermare le vessazioni di parte del personale nei confronti dei pazienti, si sono visti recapitare un assegno circolare da 87 euro ed una lettera di scuse. Ad inviarli, negli ultimi giorni, è stata Daniela Lascialfari, uno dei dieci operatori sociosanitari rinviati a giudizio insieme a tre infermieri, ha inviato l'assegno alle vittime accompagnandolo con un messaggio di scuse e una spiegazione sull'entità, piccola, della cifra.

"Con la presente preciso che la modesta somma è frutto della vendita dell'unico bene della sottoscritta, l'autovettura, poiché sono disoccupata e non ho alcuna forma di sostentamento. Chiedo perdono a lei personalmente - scrive Lascialfari - e alla sua famiglia per quanto da me commesso pur sapendo che né le scuse né l'esigua somma possono risarcire il grave danno da me causato".

La donna, difesa dagli avvocati Costanza Malerba e Federico Febbo, aveva ricavato dalla vendita della macchina circa 1.400 euro. I suoi difensori, lei emerge come quella più compromessa dal punto di vita processuale (è indagata per 16 capi di imputazione tra cui maltrattamenti e furto), hanno spiegato a margine dell'udienza di oggi che questo gesto non voleva essere un risarcimento, "ma di un gesto di pentimento simbolico".

"Sarebbe stato più apprezzabile un pentimento espresso con una maggiore capacità di comunicare - ha commentato l'avvocato di alcune delle vittime dei maltrattamenti, Alberto Rocca - piuttosto che agitare qualche soldo: meglio un pentimento senza assegno".

Il pubblico ministero Egidio Celano, nell'ultima udienza, aveva chiesto che la donna fosse condannata a 3 anni e 10 mesi di reclusione.