Carmignano, una casa e un lavoro per la famiglia Murgano

Giampaolo, invalido 32enne, lancia un appello: lui e la moglie sono senza occupazione e con due bambine piccole

Giampaolo e Arianna Murgano

Giampaolo e Arianna Murgano

Carmignano, 26 ottobre 2014 - "Abbiamo venduto anche le fedi per tirare avanti, ed erano il regalo di mio fratello che non c'è più”: da Carmignano un appello per una casa e un lavoro. Giampaolo Murgano, 32 anni, la moglie Arianna e le loro due bambine di 5 anni e 2 anni hanno resistito un anno nella casa di Carmignano che avevano preso in affitto ma era talmente insalubre che si sono ammalati. “Pagavamo 400 euro al mese – racconta Giampaolo invalido al 46% - per un tugurio senza riscaldamento, con le pareti piene di muffa e fili elettrici scoperti. E nonostante le segnalazioni al Comune, all'Asl siamo dovuti andare via e siamo ospiti dei miei genitori e di mio fratello in un alloggio Erp a Prato”. Sette persone ora dormono in 2 camere da letto in una casa popolare in via Borgioli. A sostenere la famiglia in questo percorso è stata la Mater Caritas di Carmignano ma senza un lavoro i due coniugi non possono sperare in un ritorno alla normalità. Giampaolo sin da bambino si porta dietro la sua invalidità: piede torto congenito bilaterale, ginocchio destro valgo, polmone rialzato e bacino spostato. Per camminare ha bisogno di scarpe ortopediche, plantari e cavigliere che l'Asl concede ogni 2 anni. "Ho sempre lavorato come artigiano muratore e falegname (l'alloggio dei genitori di via Borgioli è stato infatti ristrutturato da Giampaolo con i materiali avanzati nei cantieri ed è tenuto benissimo, ndr) ma quando sono stato preso come dipendente non ce l'ho fatta: non posso stare in piedi più di tanto. ​ Devo alternarmi fra seduto e in piedi”. Giampaolo è iscritto alle categorie protette e la sua invalidità si nota solo guardandolo camminare. Arianna viene da Livorno ha lavorato come barista, commessa, aiuto cuoca, lavapiatti: “Non abbiamo mai chiesto nulla a nessuno, chiediamo solo di vivere con dignità”. La famiglia ha accumulato qualche debito per l'attività artigianale che Giampaolo aveva provato a mettere su (con l'aiuto del padre), ci sono tasse arretrate e per fare l'aggravamento dell'invalidità servirebbe un avvocato e quindi altre spese.