Addio a Zeri, insegnò il canto anche a Bocelli

Maria Luisa Zeri, vedova del maestro Bettarini, aveva 86 anni

Luciano Bettarini con Andrea Bocelli e Maria Luisa Zeri

Luciano Bettarini con Andrea Bocelli e Maria Luisa Zeri

Prato, 28 settembre 2015 - Ha fatto crescere mille voci per il canto lirico, quello immortale della lirica. Ora anche la sua voce di soprano non la sentiremo più: se ne andata Maria Luisa Zeri all’età di 86 anni e da qualche anno per motivi di salute aveva lasciato la sua abitazione e “laboratorio lirico” di via Magnolfi per trasferirsi da parenti a Ivrea dov’era nata, lasciando “orfana” quella compagine canora di giovani allievi che frequentando la classe di canto di Luciano Bettarini e Maria Luisa Zeri imparavano i segreti del bel cantare “antico”, quello che in passato aveva costruito le voci d’oro della  lirica ( Bastianini, Del Monaco, Corelli, Bechi, Panerai, Fedora Barbieri furono allievi di Bettarini al centro del Maggio Musicale).

Maria Luisa era la compagna d’arte e di vita di Luciano Bettarini ( che era già stato sposato con la brava cantante Elda Zupo da cui ebbe due figli): negli anni ’50 vediamo Maria Luisa come allieva e soprano accanto a Bettarini che la accompagna al pianoforte nei concerti storici in Salone Comunale dove interpretava le liriche pascoliane composte dal maestro stesso: la differenza di età autorizzava a riconoscerla come genuina ispiratrice del compositore Bettarini. Ci sono cantanti oggi in fulgida carriera apprezzati nel mondo (Carmelo Corrado Caruso per dirne uno, così come il nostro Giorgio Gatti) che si sono formati alla scuola di canto di Maria Luisa e Luciano.

Quando il compagno d’arte se morì nel 1997, Maria Luisa volle con determinazione continuarne la memoria con la pratica dell’insegnamento del canto che era stato il motivo dominante della loro vita insieme.

Ricordiamo sempre Andrea Bocelli come esempio perché proprio da Maria Luisa imparò le prime vere regole del canto lirico; ma a quanti giovani carichi di sogni e speranze ( molti i pratesi) Maria Luisa e Luciano aprirono le porte della classe di canto per raccontarne i segreti.

In memoria del suo Luciano, la vedova volle intitolare perfino una strada ed una associazione. Poi organizzò al Politeama (insieme a Laura Padellaro, amica e critico musicale) nel 1998 e nel 2003 momenti di commemorazione con la partecipazione delle voci cresciute nella classe di canto. Quando Luciano se ne andò, Maria Luisa gli dedicò queste parole: “Ora che sono vestita di te, conducimi in alto sempre più in alto…la tua, di te, Maria Luisa”

Goffredo Gori