"Basta con gli insulti in campo perché siamo cinesi o marocchini"

La squadra di calcio multietnica indosserà una maglietta antirazzismo

La squadra multietnica

La squadra multietnica

Prato, 8 ottobre 2015 - Nel calcio, si sa, le provocazioni fanno parte del gioco. Ma quando le offese riguardano il colore della pelle o il paese di origine di ragazzi di meno di quattordici anni, allora si passa la parte. Purtroppo, questo succede anche nei campi della nostra città e ad aggravare le cose c’è il fatto che a pronunciare le frasi razziste durante le partite siano gli stessi avversari dei ragazzi stranieri. A dire basta a questa situazione e a volere mandare un forte messaggio di civiltà a tutto il movimento giovanile è la Grignanese. Sabato pomeriggio al campo San Pietro la formazione Giovanissimi provinciali, anno 2001, scenderà sul terreno di gioco indossando una maglietta contro il razzismo.

Un po’ come succede in certe giornate in serie A, nel tentativo di dare un esempio a tutti. E non è un caso che l’iniziativa riguardi il gruppo della leva calcistica 2001. La squadra è infatti composta per quasi la metà da ragazzi stranieri (9 su un totale di 20): una sorta di laboratorio di integrazione che ruota intorno ad un pallone da calcio, fra italiani, albanesi, marocchini e un giovane cinese che fra l’altro è stato scelto come capitano della squadra, per le sue doti di leader e motivatore del gruppo. La scelta della squadra del 2001 non è stata casuale. Tanti, negli ultimi mesi sono stati gli atteggiamenti e gli episodi di razzismo che hanno colpito la formazione Giovanissimi della Grignanese.

Offese incentrate sul colore della pelle del capitano cinese o del difensore di origini marocchine. O sull’origine del centrocampista nato da genitori albanesi. A fine estate, addirittura qualche giocatore è scoppiato a piangere negli spogliatoi al termine della partita, stufo di essere continuamente offeso perchè straniero. «Dovrebbe essere un divertimento - ha spiegato alla dirigenza - non una gara ad insultarmi». Il ripetersi di questi episodi ha colpito molto la dirigenza della Grignanese che ha così deciso di schierarsi dalla parte dei suoi ragazzi e di stagli al fianco nel loro desiderio di dire no al razzismo. La federazione provinciale ha già dato il suo via libera all’iniziativa promossa per sabato prossimo dalla Grignanese. E aggiungiamo noi, sarebbe un bel segnale se la Figc si facesse carico dei costi per realizzare le magliette anche per l’arbitro e per gli avversari. Nella circostanza i ragazzi del Casale Fattoria 2001.