Un'associazione nel nome di Camilla. L'iniziativa per ricordare la ventenne morta travolta dal treno.

Camilla Favre aveva venti anni quando ha deciso di togliersi la vita

Camilla Favre aveva venti anni quando ha deciso di togliersi la vita

Pontedera, 16 Settembre 2014-«CAMILLA ha lasciato un segno profondo, importante, positivo a Montecastello, e la gente qui è decisa a dare un futuro a tutto questo anche se lei, purtroppo, non c’è più». Parla Mattia Belli, il giovane amministratore comunale della giunta Millozzi che è di Montecastello e in questo caso è portavoce della comunità. Belli spiega che allo studio ci sono varie ipotesi, anche un’associazione che ricordi Camilla e che si occupi di cultura, formazione dei giovani, educazione, «toccando anche quelle problematiche che sono state le ragioni per cui questa ragazza non è più con noi».  CAMILLA Favre aveva vent’anni, era bellissima, ma aveva anche paura del futuro. La sua corsa nella vita si è fermata l’ultima domenica d’agosto lasciando un mondo di affetti e amici - prima di tutti la mamma Daniela e il fratello Federico - stremati dal dolore.  Sotto un raro sole di quest’estate la ragazza affidò ad un treno in corsa il suo domani, nei pressi della stazione di Pontedera. Il macchinista riferì alla Polizia Ferroviaria di aver visto all’improvviso, da dietro il grande pilone che sorregge il ponte, la sagoma di una persona. Non potè far niente per frenare il convoglio che si fermò circa duecento metri più avanti, in direzione della stazione cittadina. Nonostante il corpo martoriato dall’impatto con il convoglio, i soccorritori capirono subito che a decidere di morire era stata una ragazza giovane.  MA CAMILLA non è solo questo, non è solo cronaca drammatica e nera dell’ultimo terribile giorno della sua breve vita. «Camilla amava Moltecastello, e la gente voleva bene a questa ragazza fragile e provata dalla sofferenza — ricorda Belli —. Lei voleva stare qui, anche quando la famiglia ha manifestato la volontà di trasferirsi lei ha punto i piedi per stare in questo paese di poco più di 500 anime dove tutti si conoscono e dove riusciamo ad essere uniti nei momenti difficili. Sappiamo essere famiglia. E vogliamo esserlo per chi è rimasto, in particolare per la mamma di Camilla: tutti mi dicono di fare in modo che sappia che può contare su di noi. E’ vero». «Ho parlato con i familiari di Camilla, ho espresso la volontà, sostenuta da tutta l’amministrazione comunale di Pontedera e in particolare dal sindaco Millozzi di concretizzare questi impegni — conclude Belli —.C’è già un’intesa di massima, c’è la volontà politica, e credo che in nome di questa ragazza nasceranno un sodalizio e progetti formativi per i giovani, le scuole, e iniziative culturali per tutti». La vita continua anche così.