CARLO BARONI
Cronaca

Terrorismo, «Affronterà il giudizio della corte»

Ponsacco, il marocchino accusato di Jihad rinuncia allo sconto

Il 25enne marocchino, Jalal El Hanaoui

Il 25enne marocchino, Jalal El Hanaoui

Pontedera, 29 dicembre 2015 - «SI VA al dibattimento, Jalal non vuole riti che garantirebbero in caso di condanna uno sconto della pena: è determinato a provare la sua innocenza». Così l’avvocato Tiziana Mannocci annuncia la scelta del rito ordinario davanti alla corte d’assise di Pisa per il marocchino di 25 anni di Ponsacco accusato di istigazione alla jihad attraverso la pubblicazione di numerosi post su profili Facebook a lui riconducibili e arrestato nei mesi scorsi dalla Dda di Firenze. «Abbiamo parlato a lungo con Jalal spiegandogli le varie opzioni – dice l’avvocato Mannocci –. Dopo una riflessione molto attenta, insieme, abbiamo deciso di andare verso un’istruttoria dibattimentale che proprio da questi giorni inizieremo a preparare: Jalal è stato molto deciso, non ha voluto un giudizio sommario, rinuncia tranquillamente agli sconti, vuol affrontare la corte». Su quale tipo di istruttoria la partita è aperta, come noto può essere fatta di prove documentali, consulenze, testimonianze. L’avvocato Mannocci, che difende il marocchino con il collega Marco Meoli, annuncia che nelle prossime settimane potranno essere prese iniziative per tentare nuovamente una misura cautelare meno afflittiva come i domiciliari. «Dobbiamo aspettare le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha respinto il nostro ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare – conclude Mannocci – per incardinare una nuova richiesta». Il processo si aprirà a Pisa il 19 febbraio su questo caso piuttosto complesso. Il giovane ha sempre respinto le accuse e nell’interrogatorio delle scorse settimane avrebbe anche preso esplicitamente le distanze dall’Isis. Per la Dda fiorentina e la Digos di Pisa che hanno condotto le indagini, Jalal avrebbe infatti divulgato attraverso diversi profili Fb da lui gestiti, documenti, video e messaggi incitanti all’odio verso tutti gli Stati e le società non islamiche e inneggianti al compimento di atti di violenza e al martirio con finalità terroristiche.