Sui banchi di scuola con i robot: accordo tra Regione e scuola Sant'Anna

Presentato oggi il patto in materia di robotica educatica stretto tra l'ufficio scolastico regionale e la scuola superiore Sant'Anna di Pisa

L'assessore regionale Emmanuele Bobbio (foto Germogli)

L'assessore regionale Emmanuele Bobbio (foto Germogli)

Pontedera, 16 marzo 2015 - «L'uso dei robot in classe genera curiosità, interesse, coinvolgimento educativo: la robotica è terreno ideale per appassionare gli studenti alla dimensione scientifica, per insegnare a ragionare in modo logico e aiutarli a inserirsi in un mondo del lavoro sempre più caratterizzato dalle rivoluzioni robotiche». Lo ha detto Emmanuele Bobbio, assessore regionale all'Istruzione, presentando nel pomeriggio l'accordo, in tema di biorobotica educativa, stretto tra Regione Toscana, Ufficio scolastico regionale e Scuola superiore Sant'Anna di Pisa.

Secondo Bobbio si tratta di un'intesa «strategica in un periodo nel quale la scuola torna, finalmente, a essere protagonista del dibattito pubblico e del confronto politico-istituzionale». I tre soggetti hanno siglato un patto in materia di Rete Regionale Robotica Educativa (Rrre) per mettere insieme tutte le esperienze toscane di introduzione della robotica a scuola: per sostenere questi progetti, favorire la partecipazione degli insegnanti, consentire il riuso del materiale eventualmente prodotto, la Regione Toscana ha cofinanziato con 50mila euro le attività della Scuola Sant'Anna, mentre l'istituto di Biorobotica dell'ateneo pisano, che ha sede a Pontedera, si impegna a mettere a disposizione le proprie strumentazioni e i propri spazi per la formazione di docenti e alunni offrendo anche attività di tutoraggio.

La robotica educativa «fa riferimento alle teorie di Seymour Papert che descrivono i vantaggi di utilizzare semplici kit di costruzione e programmazione a scopo didattico: i giovani diventano così protagonisti dell'apprendimento e creatori del proprio prodotto, invece che semplici utilizzatori passivi e, grazie alla sua interdisciplinarietà, può creare un ponte tra discipline diverse, sia scientifiche che umanistiche»