Martina Guiggi, la "senatrice" del volley rosa, pronta per Rio

La pallavolista di Peccioli sarà una delle toscane ai giochi olimpici

Martina Guiggi (foto Ansa)

Martina Guiggi (foto Ansa)

Peccioli (Pisa), 28 maggio 2016 - All'apice della carriera e, a 32 anni, da considerare una senatrice della Nazionale. Sarà un'estate magica per Martina Guiggi? Lo sperano le sue compagne di squadre e tutta l'Italia che aspetta con ansia i giochi olimpici di Rio. Per la quinta volta di fila ci sarà l'Italia della pallavolo femminile in campo, come per i maschi a caccia di una medaglia che sembra inafferrabile, e in campo ci sarà anche lei: la Guiggi, centrale, originaria di Peccioli, sarà una delle toscane alle Olimpiadi.

Il pass olimpico è arrivato pochi giorni fa al torneo giapponese.

"Difficile? Il torneo di gennaio lo era stato di più, sembrava un Europeo, a Tokyo sapevamo che avremmo trovato un livello più basso ma quando si tratta di partite secche tutto può accadere".

Ci dica la verità: questa Italia ha possibilità di salire sul podio?

"Sarà molto difficile andare a medaglia, la concorrenza è molto forte. Oltretutto siamo state inserite in un girone di ferro (con Stati Uniti, Cina, Serbia, Olanda e Porto Rico, ndr) dove solo Porto Rico sembra più abbordabile. Non voglio dire che passare il girone sia come una medaglia, ma insomma... Comunque può succedere ditutto: la squadra è un mix di giovani e ragazze più esperte, il gruppo è buono".

Rio 2016 sarà la sua seconda Olimpiade dopo Pechino 2008, poiché a Londra 2012 era assente per infortunio. All'epoca aveva 24 anni, adesso 32: si sente più responsabilizzata nel suo ruolo di "senatrice"?

"Per me cambia poco, magari mi sento di dare più consigli alle compagne più giovani, il che mi piace anche. Il gruppo è ben amalgamato, si respira una buona aria. Comunque l'importante è arrivare ai Giochi al massimo della condizione: è bellissimo".

E' vero che si è avvicinata alla pallavolo grazie al cartone animato "Mila e Shiro"? Quante rinunce ha comportato la vita da sportiva?

"E' una vita impegnativa, fatta di tante rinunce. La pallavolo mi ha dato tanto ma anche tolto. Per anni non hai una dimora fissa, sei sempre lontana dalla famiglia... resti indietro rispetto alle vite 'normali', su quello che è il futuro. Mila e Shiro? Certo che mi piaceva!".

Quale legame è rimasto con la "sua" Peccioli?

"Un ottimo rapporto e un legame molto forte, torno ogni volta che posso e sempre molto volentieri. Quando ho tempo, poi, cerco di aprtecipare agli eventi organizzati dalla Pecciolese, la mia prima squadra".

Zona ricca di tradizione pallavolistica, la provincia pisana...

"Sì, fra Santa Croce, San Miniato, Peccioli... Un po' una scuola. E anche l'esempio positivo dei vicini di casa che contagia".

Finite le Olimpiadi, il suo campionato ricomincerà a Bergamo.

"Una società storica, ha vinto tutto. Negli ultimi anni era un po' calata, poi si è ripresa. E ritrovare la Lo Bianco al palleggio per me è un sogno".