Micam e Mipel strizzano l’occhio alla pelle

Tra i protagonisti degli eventi nei padiglioni di Rho anche la stilista Azzurra Gronchi Visitatori in ripresa ma gli asiatici sono frenati dalle bizze della borsa cinese

Lo stand di Gianna MelianiLo stand di Gianna Meliani

Lo stand di Gianna MelianiLo stand di Gianna Meliani

Milano, 3 settembre 2015 - Micam verso la chiusura senza una netta inversione di tendenza rispetto alla partenza fiacca del primo giorno quando gli asiatici in genere, ed i cinesi in particolare, si sono visti davvero con il contagocce. Tuttavia le aziende della zona – una 40 i calzaturifici pisani – hanno avuto un positivo riscontro dagli operatori di moda, riuscendo a concludere accordi interessanti con americani, australiani ed europei. Creatività, colore, innovazione – la donna, più di tutto, è la protagonista delle collezioni – e soprattutto pelle d’alta qualità in mix con tessuti molto lavorati, ha retto bene la concorrenza spietata che arriva soprattutto dai calzaturifici brasiliani. In concomitanza con Micam c’è il Mipel alle sua edizione 108. Un’edizione che segna una nuova direzione per la storica e più importante manifestazione internazionale del settore pelletteria che ospita oltre 200 brand worldwide.

Tante le novità previste spicca il coinvolgimento di 10 designers rappresentativi della creatività made in Italy contemporanea chiamati a rileggere in modo personale una shopping bag, 10 oggetti di lusso da collezionare. Badura, Barbara Bonner, Benedetta Bruzziches, Alessandro Enriquez, Filippo Fanini, Gedebe, Azzurra Gronchi – stilista di Ponte a Egola sempre più affermata a livello nazionale –, Giancarlo Petriglia, Salar e V°73 sono i protagonisti della nuova area “The Glamourous”. La fiera è parsa più compatta, ma più curata e raffinata negli allestimenti, che si ispirano a un bosco incantato. Mipel ha mandato segnali incoraggianti al mondo della pelle per la fascia alta del mercato.

Carlo Baroni