Meningite, la profilassi si allarga. Resta gravissimo il pensionato

Dalla Valdera al Cuoio, è emergenza per i continui casi di infezioni

Medici (immagine di repertorio)

Medici (immagine di repertorio)

San Miniato (Pisa), 7 febbraio 2016 - Il giorno dopo l’ultimo caso di meningite in Toscana (l'undicesimo dall'inizio dell'anno), scatta la corsa al vaccino. Storia che si ripete praticamente uguale dopo ogni nuovo caso. E mentre da una parte cresce la paura da contagio, dall’altra l’azienda ospedaliera e la Regione continuano a ripetere l’importanza di fare prevenzione con il vaccino.

In pochi giorni tre casi in Toscana. L’ultimo un uomo di Ponte a Egola. È stata confermata dal laboratorio di Immunologia del Meyer di Firenze la diagnosi di sepsi da Meningococco di tipo “C” in un uomo di 75 anni, residente nel Comune di San Miniato, ricoverato all’ospedale “San Giuseppe” di Empoli, da venerdì sera. Da subito sono state attivate le procedure per la profilassi con la copertura antibiotica per le persone che nei giorni scorsi hanno avuto contatti stretti e ravvicinati con la persona ammalata.

Dopo un’inchiesta epidemiologica – fanno sapere dall’azienda ospedaliera – è emerso che l’uomo nei giorni precedenti al ricovero ha frequentato i seguenti posti: “Sala 78” di Ponte a Elsa, solo per la tombola della sera di domenica 31 gennaio dalle 21 alle 24, il Circolo “Il Sombrero” di San Miniato dal 26 gennaio al 4 febbraio (informazione utile solo per chi ha avuto contatti stretti con la persona ammalata, prevalentemente durante il gioco a carte) e il Bar Eni Caffè del distributore AGIP in Via Toscoromagnola km 36, Ponte a Egola.

L’indicazione ad avviare la profilassi antibiotica il prima possibile, ribadiscono dall’Usl, vale "solo ed esclusivamente per chi ha frequentato questi locali in quelle date e ha avuto contatti ravvicinati (meno di un metro per almeno mezz’ora) con la persona interessata. Si ricorda che il meningococco è un batterio che non vive nell’ambiente esterno né all’interno, per cui non occorre chiudere i locali pubblici che possono essere normalmente frequentati, né occorre procedere a pulizia particolare o disinfezione degli stessi".

Per la profilassi antibiotica, gli interessati possono rivolgersi al proprio medico o pediatra di famiglia, ai servizi di Guardia medica oppure al servizio di Igiene pubblica di Empoli, a scopo cautelativo la profilassi dovrà essere eseguita anche se è già stata effettuata la vaccinazione contro il Meningococco C.

L’incubo del contagio deriva dalla vicinanza dei recenti casi che hanno interessato Valdarno ed Empolese Valdelsa. Sono passate appena tre settimane dalla morte del 58 enne fucecchiese che però frequentava il territorio del Comprensorio e, più precisamente San Miniato. L’uomo, ragioniere, consulente del lavoro, è stata la prima vittima del 2016, l’ottava in un anno, da gennaio del 2015. Ora siamo già a 9 decessi in Toscana. Un’anomalia, quella del contagio in età adulta, che si è manifestata nel caso di Fucecchio ma anche nell’ultimo di Ponte a Egola. La meningite, infatti, di solito colpisce persone più giovani: non a caso la campagna di vaccinazione gratuita riguarda la popolazione di età compresa fra gli 11 e i 45 anni.

Eppure, da qualche mese la malattia – elemento rilevato anche dall’Istituto superiore di Sanità - proprio in Toscana sta colpendo la popolazione più adulta.