Bocelli e Domingo, prova con ‘Pathos’ al Teatro del Silenzio

Applausi scroscianti per la prova generale di Cavalleria Rusticana che incanta i tremila spettatori di Lajatico

Andrea Bocelli e Placido Domingo sul palco del Teatro del Silenzio

Andrea Bocelli e Placido Domingo sul palco del Teatro del Silenzio

Pontedera, 20 luglio 2014 - LE PREMESSE per un’altra grande edizione del Teatro del silenzio ci sono tutte, anche perché siamo sicuri che la prova generale vista ieri a Lajatico renda giustizia solo in parte allo spettacolo che andrà in scena stasera sulla «magica collina» dell’Alta Valdera. E’ un concerto diviso in due parti quello che Andrea Bocelli e il maestro Placido Domingo, nelle vesti di direttore d’orchestra, interpretano sotto la regia di Alberto Bartalini (sue anche le scene e i costumi) dal titolo «Pathos». Nella prima parte una lettura classica della «Cavalleria Rusticana» declinata nella forma di concerto e poi nella seconda una serie di aree celebri dal repertorio italiano (ne parliamo in un’altra parte del servizio). La prova generale inizia poco dopo le 21.15 davanti a circa 3.000 spettatori (stasera saranno cinque volte tanti), molti dei quali stranieri. Per quasi un’ora i protagonisti assoluti sono Placido Domingo e i cameristi dell’orchestra del Maggio musicale Fiorentino insieme al coro «Quadriclavio» composto da circa ottanta elementi. Domingo dirige l’orchestra conoscendo le esigenze degli interpreti e preoccupandosi anche della resa del suono per il pubblico, comprendendo le difficoltà di un concerto di musica lirica all’aperto e non in teatro. L’acustica della «conca» diLajatico però è come sempre ottima e nel viene fuori una «Cavalleria rusticana» godibile e piena di quel pathos che è, come nelle intenzioni di Bocelli, il filo conduttore di questo Teatro del silenzione numero 9.

BOCELLI, mentre il mormorio del pubblico pagante cominciavano già a sentirsi, entra in scena dopo un’ora buona dall’inizio. Il tenore di Lajatico interpreta Turiddu, il protagonista dell’opera di Mascagni, unico senza abiti di scena, mentre gli altri interpreti (Elena Zhidkova, ‘Santuzza’; Elena Zilio ‘Mamma Lucia’; Marcelo Guzzo, ‘Alfio’ e Manuela Custer ‘Lola’) sono tutti in costume di scena. Andrea è in grande forma, specialmente quando duetta con Marcelo Guzzo. Una volta soltanto Bocelli e Domingo si concedono un dialogo chiarificatore, per meglio raccordare lan parte cantata con quella orchestrale. Per il resto fila tutto liscio tra il maestro spagnolo e il «nostro» Andrea, buon viatico per vedere un grande concerto stasera. 

TANTE ovviamente le interruzioni e le ripetizioni delle arie. Ne gode il pubblico, perché Placido Domingo fa eseguire più volte la celebre aria ‘delle campane’, uno dei motivi più famosi e coinvolgenti di «Cavalleria Rusticana». Non trascurabile anche la presenza dei ballerini con l’étoile Giuseppe Picone e la prima ballerina dell’English National Ballet Bridgett Zehr, KCdancecompany e il laboratorio di forme teatrali ‘Pomarance’, su coreografie di Kristian Cellini. Applausi non di rito al termine della prova per uno spettacolo che può contare anche su una scenografia non banale (la città in rovina «sorretta» dalle cisterne in disuso provenienti dalla Waste Recycling di Santa Croce sull’Arno) poco godibile dalle prime file ma di grande impatto per chi assiste al concerto dal centro della platea o dalle tribune.