Lacrime e "morti di Stato" spengono le polemiche sulla Festa Rossa di Lari

Bufera che si era scatenata per la presenza dell'ex br Curcio CURCIO ALLA FESTA ROSSA / LE POLEMICHE DEL GIORNO DOPO / GIGLIOLI CONDANNA LA FESTA ROSSA

Il comizio

Il comizio

Pontedera, 16 agosto 2014 - «SIAMO riusciti ad accendere i riflettori su argomenti importanti, e possiamo dire che Lari ha ospitato una “festa rossadi livello nazionale». Paolo Papucci, presidente del comitato organzizatore, è soddisfatto: «La presenza dell’ex Br Curcio ha accesso i riflettori su di noi e su temi che ci sono cari». C’è stata anche la serata sui «morti di Stato» che ha registrato una massiccia presenza, e che è riuscita a riunire su un unico palco protagonisti di vicende dolorose e misteriose di cui si occupa la televisione nazionale con inchieste delicate e scomode. 

SUL PALCO c’era Cira Antignano, mamma di Daniele Franceschi, il giovane viareggino morto in circostanze da chiarire nel carcere francese di Grasse. Con lei c’era Ilaria Cucchi, la combattiva sorella di Stefano sulla cui morte c’è stata una sentenza che ha riconosciuto il pestaggio mentre il giovane era nelle mani dello Stato. E ancora: c’era Guido Magherini, padre di Riccardo Magherini, 40 anni, sposato, con un figlio. Nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 marzo scorsi a Borgo San Frediano, centralissimo quartiere di Firenze Magherini viene fermato immobilizzato dalle forze dell’ordine perchè dava in escandescenze ed è trasportato in ospedale: arriverà morto. L’autopsia non ha rivelato segni di percosse, ma i punti da chiarire pare siano molti. Su questa storia ci sono quattro indagati. 

E CON TUTTI loro ci sono Italo di Sabato dell’osservatorio sulla repressione, e giovani ragazze che erano alla Diaz durante il G8 di Genova in quella notte di grave violenza. «Siamo qui per parlare delle nostre storie — dice Ilaria Cucchi — perchè l’importante è parlarne, ricordare, testimoniare, accendere l’attenzione». «Sono serate coraggiose come questa che, dopo la televisione, ci portano tra la gente e servono a dare coraggio a chi non ce l’ha». Non è una battaglia contro lo Stato. Ma è per uno Stato capace di non commettere errori. «Impossibile capire il dramma che vive una famiglia in situazioni come le nostre — aggiunge Magherini —. Sono battaglie durissime, difficili, dove tutto ti rema contro. Io so che quando lo Stato ha trovato mio figlio era vivo. E su quella morte pretendo chiarezza». Giulia Bosetti ha dato vita fino a tarda sera ad un “live” carico di misteri, agoscia, ma anche speranza perché «cambiare si può».