"Droga dello stupro, forse altre vittime"

Città sotto choc dopo la violenza sessuale a bordo piscina. La polizia: "Stiamo indagando a tappeto per scongiurare nuovi casi"

Purtroppo anche questa estate registra un crescendo di violenza e molestie

Purtroppo anche questa estate registra un crescendo di violenza e molestie

Pisa, 13 agosto 2014 -   LA POLIZIA ha il sospetto che il caso della ragazza violentata dai due coetanei dopo averla drogata con Ghb (la droga da stupro) disciolta in una bibita, potrebbe non essere il primo e neppure l’unico. Su questo sono in corso ulteriori indagini e altri accertamenti da parte degli agenti del Commissariato di piazza Trieste coordinati dal vicequestore Luigi Fezza. « Il particolare modus operandi dei due uomini, le risultanze del materiale sequestrato e i contatti che gli stessi hanno mantenuto tra loro e con altre persone attraverso i social network negli ultimi tempi, scambiandosi foto di altre giovani donne in contesti di tipo erotico, unite al contenuto di conversazioni in chat — spiegano dal Commissariato — ci portano a ipotizzare una certa serialità di comportamenti analoghi, per cui non è da escludere che le indagini possano portare all’individuazione di eventuali altre vittime » . IL GHB è una sostanza che viene usata anche per la cura della depressione, dell’insonnia e dell’etilismo. La sua commercializzazione non è libera, ma riservata a ditte e persone autorizzate. Fra i consumatori è conosciuta anche come droga da discoteca ed è chiamata «ecstasy liquida» e viene assunta per bocca, di solito mescolata a una bibita. I poliziotti , infatti, ne hanno trovato le tracce nelle bottiglie di bibite consumate la sera del presunto stupro a bordo piscina della villa di uno dei due giovani, in un paese vicino a Pontedera. Non ne sono state trovate tracce , però, nel sangue della ragazza che ha denunciato la violenza sessuale . La droga «fantasma» infatti, spiegano dal Commissariato, si volatilizza velocemente e non viene così rilevata dalle analisi del sangue. Così sono state determinanti le analisi fatte eseguire dal pubblico ministero Aldo Mantovani della Procura di Pisa, che ha coordinato le indagini della Polizia di Pontedera, dal professor Giusiani dell’istituto di Medicina Legale dell’Università di Pisa, il quale ha rinven uto tracce del Ghb in entrambe le bottiglie di bevanda analcolica trovate dalla Polizia a bordo piscina . E questa è stata la prova che ha portato alla richiesta di arresto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pisa che ha emesso il provvedimento. Ieri i due ventenni sono stati condotti al carcere don Bosco di Pisa. I FATTI risalgono a inizio luglio. Una sera le due ragazze escono insieme, incontrano i due coetanei che le invitano nella villa di famiglia di uno dei due per un bagno in notturna. Una delle due beve v odka e le bibite analcoliche. L’amica no, non beve. E la mattina seguente racconta all’altra che la sera prima ha avuto un rapporto sessuale con i due. La ragazza non ricorda. E’ ancora stordita. Va al pronto soccorso e i medici attivano le procedure del codice rosa. Il resto è cronaca di questi giorni. Gli amici dei due arrestati sono sbigottiti. Non credono alle pesantissime accuse. Dicono anche di non aver mai sentito nominare la droga Ghb. Un fulmine a ciel sereno sulla città che ora scopre un potenziale nuovo pericolo per le giovani generazioni.