"Urbex", tutti a fotografare i ruderi inaccessibili

Impazza in Valdicecina la moda degli scatti rubati in luoghi abbandonati e pericolosi. Ecco dove

L'ex manicomio di Volterra

L'ex manicomio di Volterra

VALDICECINA, 19 ottobre 2016 - Scavalcano cancelli, superano transenne e armati di reflex, o talvolta di semplici smartphone, fregandosene dei divieti vanno in giro alla ricerca di posti misteriosi, proibiti e abbandonati per catturare immagini suggestive da condividere in rete. Si chiama urban exploration, più semplicemente urbex, la moda di fotografare edifici inaccessibili e tra gli appassionati sono famosi alcuni luoghi della Valdicecina.

Spopolano in rete video e foto della villa ‘stregata’ di Pomarance, del vecchio albergo La Perla, del gessificio di Montecatini, ma soprattutto dell’ex manicomio di Volterra e del cimitero di San Finocchi. Luoghi, appunto, abbandonati, chiusi al pubblico spesso perchè pericolosi o privati, che diventano meta di impavidi fotografi, arrivati dall’Italia e dall’estero a caccia di emozioni. Numerosi i forum, gli account sui social network, i blog e i siti specializzati in cui gli appassionati dell’urbex, letteralmente ‘esplorazione urbana’, mostrano i loro servizi realizzati talvolta commettendo infrazioni e rischiando la pelle. Accanto ai fotografi professionisti, però, il fenomeno dilaga anche tra i dilettanti e l’urbex rischia di trasformarsi in una forma di turismo tristemente voyeuristico, senza coscienza per posti carichi di significato e sofferenza come l’ospedale psichiatrico volterrano.

Se è abbastanza facile, e forse per qualcuno divertente, entrare dalla finestra in un edificio abbandonato, più difficile è riuscire a rispettare quei luoghi. Non solo le norme che ne regolano l’accesso, ma soprattutto la loro memoria.