Morto in giardino, soccorsi in ritardo. Colpa di un black out al centralino del 118

L’Asl conferma il guasto ai telefoni. La vedova: «Donati gli organi»

L'ambulanza scortata dai carabinieri fino al Lotti

L'ambulanza scortata dai carabinieri fino al Lotti

Ponsacco, 7 novembre 2016 - Un black out. Linee mute per circa un’ora e mezzo per cause ancora da accertare. Indicativamente i telefoni della centrale operativa di Pontedera del 118 sono rimasti in silenzio fin dopo le ore 12 di venerdì mattina. Proprio nel momento in cui Paolo Ghelardini, 67enne di Ponsacco, veniva colto da un malore risultato letale morendo davanti agli occhi della moglie nel giardino di casa.

Le conferme arrivano dall’Asl che – come già anticipato ieri – ha avviato un’indagine interna per capire i motivi del guasto. Oggi, o al massimo domani, sono attesi i risultati di questa inchiesta. Giusto fare chiarezza soprattutto nel rispetto della famiglia di Ghelardini ma anche per ribadire la professionalità dei soccorritori e medici che si fanno in quattro per salvare vite umane. Ma se i telefoni sono «zitti» è impossibile che l’ambulanza possa mettersi in moto. Ecco perché, l’altro giorno a Ponsacco, i minuti sembravano scorrere infiniti.

Mafalda, la moglie di Paolo, ieri mattina ci accoglie in casa. Forte, determinata, composta. Sta leggendo l’articolo de La Nazione e torna a ripercorrere quei momenti. La chiamata al 118 che non risponde. I vicini di casa che le suggeriscono di telefonare ai carabinieri. Una scelta giusta. Infatti, a quanto si apprende, il 118 – appena resosi conto del guasto – ha subito diramato alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco un messaggio d’allerta indicando una linea di comunicazione d’emergenza. Ecco allora che i militari scortano, a tutta velocità, l’ambulanza della Misericordia di Ponsacco fino a via dei Gasperi. Ma ormai è tardi.

Paolo soffriva di cuore e l’infarto è letale. «Vorrei solo – dice Mafalda – che quanto avvenuto a me non accadesse mai più. Per questo mi piacerebbe che il Comune di Ponsacco trovasse una modalità per poter avvertire tutti i cittadini, attraverso magari l’allert sistem, in tempo reale in caso di guasto al 118. Io e Paolo eravamo iscritti a questo servizio. Sapere del problemi, in tempo reale, sarebbe stato importante». Il Comune, interpellato sulla questione, ha garantito che cercherà di capire se – tecnicamente – la cosa è possibile.

Paolo, pensionato, aveva lavorato una vita nel settore del vetro. Era molto amato e conosciuto in paese. Un uomo buono e già provato dalla vita dopo la morte, a soli 30 anni, del figlio Daniele dopo un’operazione al cuore. Una storia che scosse tutta Ponsacco e che è ancora viva nella memoria collettiva. «Voglio ringraziare tutti coloro i quali – continua la vedova Mafalda – mi sono stati vicini in queste ore». Paolo, in un ultimo gesto d’amore, ha donato le cornee. Perché anche nel dolore, c’è sempre una speranza.