Riciclaggio di soldi sporchi da Napoli alla provincia pisana: processo al via

Ponsacco, tra gli imputati c'è anche l'ex presidente dei rossoblù a fine anni '90

L'udienza del processo a Pisa

L'udienza del processo a Pisa

Ponsacco, 27 giugno 2017 - Uno sguardo alla provincia pisana e la Valdera come crocevia di interessi illeciti. Un quadro che emergerebbe nel filone toscano di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma e arrivato in Tribunale a Pisa con undici imputati, a diverso titolo e con posizioni diverse, davanti ai giudici del primo collegio. Questa è una storia di sequestri per molti soldi e di confische di ristoranti e pizzerie e che si snoda, appunto, tra la provincia ed il suo hinterland per affacciarsi in modo importante sulla costa. Tra gli imputati chiamati a rispondere dei reati più gravi nell’aula penale guidata da Pietro Murano c’è Salvatore Righi, imprenditore conosciuto in Valdera in quanto, tra il 1998 e il 1999, fu presidente del Ponsacco. Lui, secondo il pm della dda fiorentina Giulio Monferini, sarebbe tra i riciclatori dei soldi del clan Contini di Napoli. Con lui, imputato, c’è anche Espedito Parisi, 50 anni, legato a Righi dal vincolo di parentela residente a Tirrenia e, nel tempo, amministratore di importanti società in Versilia. Parisi è difeso dall’avvocato Marco Di Iorio e si è sempre dichiarato innocente rispetto ai fatti ed assolutamente estraneo alle accuse di aver riciclato soldi della camorra.

Per Righi e Parisi in questo processo, appunto, ci sono le contestazioni più pesanti: dal riciclaggio alla bancarotta. Il processo che nasce da un’inchiesta del 2010 che per la procura distrettuale ha consentito di accertare il riciclaggio, tra Pisa e Lucca, di ingenti somme di denaro riferibili al clan Contini, frutto di racket, traffici di stupefacenti e altre attività illecite. Dopo due udienze il processo fatica a decollare. Anche quella di ieri è stata un’udienza che è scivolata via veloce in quando ha avuto un rinvio a novembre quando ci sarà una diversa composizione del collegio giudicante a causa del cambio di un membro: allora potrà anche essere affidato l’incarico al perito per la trascrizione della non indifferente mole di intercettazioni telefoniche. Poi si aprirà l’istruttoria dibattimentale con l’esame dei testimoni. Il resto degli imputati – a loro carico ci sono le contestazioni di ruoli assai più marginali nella vicenda – chiamati in questo processo riguarda i familiari di Parisi, accusati di intestazione fittizia di beni per aver gestito diverse pizzerie tra centro e litorale e, tra gli altri, Salvatore De Caprio, Carlo Silvestri, Cesare Talamo, Diego Delle Vedove. Si torna in aula il 6 novembre