Il morto senza testa ora ha un nome. Un giramondo passato dalla Valdera

Svolta nel giallo. Il cadavere? Forse di un medico eremita spagnolo

Le Apuane

Le Apuane

Pontedera (Pisa), 7 gennaio 2017 - Il cerchio inizia a stringersi sempre di più: quei fogli conservati nelle sue tasche, dove era annotato un indirizzo riferito alla Diocesi di Pisa insieme ad una serie di scontrini fiscali di esercizi commerciali della Valdera e della Valdicecina, stanno portando gli inquirenti a risolvere definitivamente il giallo di Capodanno.

Un uomo, ritrovato senza testa da un gruppo di escursionisti su un sentiero delle alture delle Apuane, probabilmente ucciso da un malore. Un medico di origini spagnole, un giramondo passato dalla Maremma fino alla Valdera, morto tragicamente molti mesi fa ma il cui cadavere è stato rinvenuto alla vigilia di San Silvestro.

Si tratterebbe di Carlos Sanchez Ortis De Salazar, 47enne scomparso da Bilbao, sua città di origine, alla fine degli anni ’90. Nel suo passato, una laurea in medicina, la professione medica in Spagna, poi la scomparsa. La sua vita viene inghiottita in un cono d’ombra. Si trovava in Italia, e più precisamente in Toscana, almeno dal 2015. Ed era passato di qui, prima di trovare la morte a mille metri di altezza.

Una storia che ci rimanda alle pagine di un libro di avventura, ma con un epilogo che nessuno vorrebbe mai scrivere: lui che decide, d’un colpo, di abbandonare la sua terra, mandando al diavolo un lavoro sicuro, e che sceglie di girare il mondo in sella ad una bici.

La famiglia non ha mai smesso di cercarlo, ma per la polizia spagnola Carlos sarebbe morto nel 2010. In Toscana, ha vissuto in Maremma come un vero eremita. Lui, la natura, ed una tenda come tetto.

Nelle sue tasche, come dicevamo, sono stati rinvenuti biglietti scritti a mano con riferimenti alla città di Tolosa, l’indirizzo di una parrocchia di Pisa (forse il senzatetto cercava un po’ di riparo), e gli scontrini che testimoniano il suo passaggio in Valdera ed in Valdicecina. Probabilmente ha sostato in zona qualche giorno, qui forse ha trovato un ricovero d’emergenza.

Qui sicuramente il girovago era entrato in qualche bar per rifocillarsi. Dalla Maremma, secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe risalito fino alla Valdicecina, per poi raggiungere la Valdera. Fino a quella maledetta montagna che lo ha risucchiato per sempre. Il nome del professionista spagnolo è già scritto nei taccuini degli investigatori.

L’ipotesi della morte parla di un malore ma le indagini, grazie alle analisi sul cadavere, dovranno far luce sui macabri dettagli (l’amputazione della testa e di un braccio).