Condannato per estorsione: neppure il legale lo trova

Deve anche pagare 5.000 euro ma è sparito

 La vittima subì anche intimidazioni telefoniche dal suo estorsore. Il caso è stato ricostruito dai carabinieri

La vittima subì anche intimidazioni telefoniche dal suo estorsore. Il caso è stato ricostruito dai carabinieri

Fauglia, 21 luglio 2017 - Il secondo collegio del tribunale di Pisa ha chiuso, con una condanna e un «non dover doversi procedere per morte del reo», la storia di un’estorsione avvenuta, secondo l’accusa, dieci anni fa nel territorio di Fauglia. Tutto ruota attorno alla porzione di un capannone e a un contratto di compravendita al quale non fece poi seguito un contratto definitivo per inadempienza della stessa società che aveva manifestato l’intenzione di acquistare l’immobile. In campo c’erano 86mila euro (36mila a titolo di caparra e 50mila euro quale acconto sul prezzo). Era il luglio del 2007 quando ci fu questo passaggio di denaro.

Poi però il titolare dell srl, per l’accusa, a fronte anche di affari che non andavano bene, iniziò a chiedere soldi indietro, voleva la restituzione della somma o di parte di essa e per raggiungere quest’obiettivo – secondo il teorema della Procura – si fece aiutare da altri compreso un soggetto (tale Ciro) rimasto ignoto.

Altri due soggetti sono stati giudicati in abbreviato: un napoletano residente a Tirrenia è stato assolto, mentre un capannolese di 48 anni – ma di origini partenopee – è stata condannato. Al dibattimento sono arrivati in due: il 45enne di Crespina, deceduto nei giorni scorsi, e Ludovico Casolaro, 58 anni, residente a Massa, condannato a sei anni di reclusione che, con altri, minacciò personalmente e telefonicamente il proprietario del capannone costringendolo a versare la somma complessiva di 600 euro.

Tra il luglio e l’agosto di sette anni fa, l’imprenditore sarebbe stato ripetutamente minacciato. Poi, tra gli imputati (a vario titolo) e la vittima dell’estorsione ci fu anche un incontro ad un bar a Pian di Laura, al quale l’imputato nel frattempo deceduto (il suo legale ha chiesto la sentenza più favorevole) si presentò, secondo l’accusa, insieme ad altri due. Casolaro, condannato anche a 5mila euro di multa (più pene accessorie) difeso dall’avvocato Sara Baldini, sì è reso irreperibile anche al suo legale.