«Carismi, l’autonomia non si tocca». La Fondazione guarda al nuovo futuro

Guicciardini Salini spiega le strategie e le scelte fatte per la banca

Antonio Guicciardini Salini, presidente della Fondazione Crsm

Antonio Guicciardini Salini, presidente della Fondazione Crsm

San Miniato, 1 ottobre 2014-IL CONTROLLO della banca, perché l’autonomia e l’indipendenza sono un valore aggiunto e un’aiuto strategico per il territorio ad uscire dalla crisi. E poi l’ottimo successo dell’aumento di capitale, la solidità e l’ottima salute di Carismi e la sua dimensione ormai a pieno titolo regionale, e il lavoro costante e capillare della Fondazione che, specie nella congiuntura, è stata l’ancora di salvezza per molte realtà importanti sotto il profilo culturale e sociale.  Antonio Guicciardini Salini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, ad un anno esatto dalla scadenza del mandato, e dopo il rafforzamento patrimoniale della Conferitaria per 48 milioni di euro, spiega quali scenari si aprono e l’importanza delle scelte fatte.

Presidente il controllo della banca non si tocca?

«Non è mai stato in discussione, è stato il punto fermo di tutte le nostre scelte ed è costato sacrifici. Ma siamo sicuri del ruolo centrale che la banca ha avuto nel dare un futuro a questa zona, e siamo sicuri che continuerà ad averlo per un bacino che nel frattempo e assai più ampio e che abbraccia tutta la regione».

Si aspettava un risultato così certo e celere dall’operazione di aumento di capitale?  «E’ stato un segno importante di fiducia e la conferma che la strada è quella giusta. Siamo riusciti a garantire autonomia e indipendenza della banca sotto la tormenta della crisi più grave e grande che si ricordi. E l’abbiamo fatto senza indebitarci di un euro. La Fondazione ha ancora il 50,28% del pacchetto azionario. La banca è solida, in salute, e lo dobbiamo ad un Cda che ha lavorato benissimo e sodo, all’impegno costante del presidente Bandini e dell’Ad Divo Gronchi sempre fianco della Fondazione: è stato un lavoro di squadra di alto profilo».  Quali scenari si aprono?  «Ora c’è bisogno di uscire dalla crisi, e sono certo che la banca è pronta a cogliere insieme al territorio tutte le opportunità della ripresa. Confesso che per me sarà una grande soddisfazione, il vero successo, terminare il mandato tra un anno con la banca autonoma e in salute dopo essere passati sotto questa crisi.Sono state tante le banche travolte dalla tempesta, come dimostrano i commissariamenti che ci sono in Italia». E la Fondazione?  «Ha fatto sacrifici senza risparmiarsi continuando a fare erogazioni sempre per oltre un milione di euro, attingendo ai risparmi, e garantendo la sopravvivenza di tante realtà. Non abbiamo tagliato un euro ad arte e cultura settori che riteniamo strategici in una terra che punta a fare del turismo un volano economico. Una terra che deve trovare maggiori sinergie e che troppo spesso non ha fatto squadra».