Chiusure sportelli, sale la protesta: Poste Italiane prende tempo

La raccolta firme prosegue. Intanto è pronto a partire il presidio in prefettura / LE FOTO DELLA PROTESTA

Telecamere Rai per la protesta contro la chiusura delle poste di Villa Di Baggio (FotoCastellani)

Telecamere Rai per la protesta contro la chiusura delle poste di Villa Di Baggio (FotoCastellani)

Pistoia, 19 marzo 2015 - La mobilitazione dei sindacati e dei territori nel mirino di Poste Italiane ha portato a un primo, piccolo, risultato. L’azienda procederà all’attuazione del piano di razionalizzazione soltanto «dopo aver completato il dialogo avviato con le Regioni, per l’analisi di dettaglio dei territori; seguendo le indicazioni del Mise atte al coinvolgimento delle istituzioni locali». Così comunica la stessa Poste Italiane in una nota diffusa ieri che però non placa la protesta contro la prevista chisura di nove sportelli soltanto nella nostra provincia.

Giusto nella mattinata di ieri, a Villa di Baggio moltissime persone, oltre all’assessore comunale Mario Tuci, hanno partecipato alla trasmissione Rai «Uno mattina», dedicata alla questione. L’apprezzamento dei cittadini per il modo in cui la televisione di Stato ha affrontato il tema è stato scarso. «Ci aspettavamo un approfondimento maggiore», spiegano dai comitati della zona. Ma la battaglia non finisce. La raccolta di firme prosegue a Villa di Baggio, come a Iano, come a Cireglio e c’è l’intenzione di organizzare un presidio di fronte alla sede della Prefettura in piazza del Duomo.

Poste Italiane, che in un primo momento sembrava voler procedere a spron battuto con i tagli previsti in tutto il Paese (80 concentrati in Toscana), adesso prende tempo. «Insieme alle istituzioni regionali – si spiega dall’azienda – approfondiremo il tema della nostra presenza territoriale continuando a informare i territori sulla normativa all’interno della quale ci muoviamo con l’obiettivo di portare a casa dei cittadini nuovi e utili servizi. A valle di questo ulteriore confronto – così si conclude da Poste Italiane – conciliando le esigenze aziendali con le istanze e le possibili eccezioni rappresentate dai territori, daremo attuazione alla trasformazione della nostra azienda». «C’è da sperare non sia soltanto un rinvio a dopo le elezioni regionali», commenta qualche cittadino contrario alle chiusure.