Lettere razziste alla studentessa, Carfagna: "L'Italia civile ti chiede scusa"

Lettera aperta della protavoce Fi alla ragazza. Il preside: "Stamani la ragazzina era in classe e ci ho parlato: mi è parsa serena" / "UNA NEGRA NON PUO' PRENDERE 10": LETTERE RAZZISTE A UNA STUDENTESSA SENEGALESE

Ragazzini fuori da scuola

Ragazzini fuori da scuola

Pisa, 19 maggio 2015 - «Mi auguro che questa vicenda possa essere definitivamente risolta prima della fine dell'anno scolastico e confido che, anche attraverso la pressione mediatica nazionale che si è creata, i responsabili di questo gesto inqualificabile siano individuati». Lo ha detto oggi il preside dell'istituto superiore pisano dove una quattordicenne senegalese è stata presa di mira con lettere anonime razziste solo perché brava a scuola. «Stamani la ragazzina era regolarmente in classe - ha spiegato il dirigente scolastico - e ci ho parlato: mi è parsa serena compatibilmente con la situazione. Noi abbiamo fatto tutto il possibile per individuare i responsabili (credo siano almeno due le persone che abbiano agito) ma sono anche convinto che il resto della classe non sappia davvero chi sia stato e quindi non mi sento di dire che ci sia un comportamento omertoso in classe». Semmai, ha concluso il preside, «negli ultimi decenni il livello di degrado sociale è molto più alto e gli effetti che producono anche le difficoltà economiche sono anche questi così come il fenomeno sempre più diffuso e preoccupante del bullismo femminile che fino a pochi anni fa era letteralmente sconosciuto».

«Ho letto la tua storia sui giornali e sono rimasta sgomenta e allibita. La prima cosa che mi viene da fare è chiederti scusa, a nome di quell'Italia civile che non è inquinata da sentimenti di odio e pregiudizio come quelli che sei costretta a subire nella quotidianità ad opera di qualche stolto e ignorante». Lo afferma in una lettera aperta alla 14enne senegalese la portavoce di Forza Italia alla Camera, Mara Carfagna. «Quell'Italia - prosegue la deputata - è fiera di te, dei tuoi successi, dei tuoi risultati. Si augura che tu possa realizzare il sogno di continuare lo studio del diritto e diventare un bravo avvocato capace di difendere chi ne ha bisogno. Sono fermamente convinta che la scuola sia il luogo primario in cui vada insegnato il rispetto per il prossimo, instillato l'amore per l'essere umano, indipendentemente dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dall'orientamento sessuale. Chiedo al Governo di potenziare, proprio per tentare di fare in modo che questi episodi non si verifichino più, la settimana contro la violenza. Evidentemente quello che si sta facendo, quanto viene messo in campo, non basta. E non perché sono io a dirlo ma perché dobbiamo saper leggere e interpretare episodi come il tuo. Dobbiamo intervenire laddove questi fatti accadono. Dobbiamo lottare per evitare che una ragazza appena quattordicenne, che studia, che va bene a scuola, che sogna un futuro in Italia, un futuro da avvocato,venga invece insultata, mortificata e vessata da suoi coetanei privi di coscienza, di comprensione e inclusione verso il prossimo». I fenomeni migratori, conclude Carfagna, «sono ormai inarrestabili e dinnanzi all'immigrazione regolare dobbiamo pensare che la diversità non sia una minaccia o un pericolo, ma una ricchezza da valorizzare e proteggere».