Ricatti a luci rosse sul web. Ragazzi adescati in rete: l'emergenza

Minorenne condivide video hot in chat, scatta la richiesta di soldi

La polizia postale indaga

La polizia postale indaga

Pisa 10 gennaio 2016 - Fino a 4mila euro richiesti, a volta, per non pubblicare foto o video compromettenti. Una situazione in cui, sempre più spesso, si trovano i ragazzi pisani. Tantissimi i casi, nonostante l’impegno della polizia postale che fa incontri nelle scuole: proprio ieri si celebrava in tutta Italia la giornata per la prevenzione. Sono i genitori a invocarli, sempre più spesso. Padri e madri che si ritrovano a dover gestire la disperazione dei figli ricattati in rete. Sovente si tratta di minorenni che producono materiale fotografico per ottenere magari una ricarica del cellulare e si ritrovano tutto spiatellato online. O anche peggio.

Com’è successo a un adolescente della provincia di Pisa che in questi giorni ha condiviso un video in cui lui è protagonista. Riprese che immortalano atteggiamenti di autoerotismo. Il giovanissimo lo ha inviato attraverso la chat di Facebook a quella che credeva una donna e si è ritrovato minacciato. «O paghi o pubblico». A lui sono arrivate richieste di 500 euro a volta per evitare che il filmino fosse visibile a tutti. «Il problema – spiegano dalla polizia postale di Pisa – è che sia che si saldi il ‘conto’ che non lo si faccia, la richiesta tra l’altro aumenta sempre, immagini e riprese finiscono comunque sul web. E anche avvisare parenti e amici di non guardare serve a poco, si ottiene esattamente l’effetto contrario: oltretutto, più il video è cliccato e più si diffonde». Non solo. «Proprio per incutere ancora più timore e ansia e ottenere maggior denaro, chi compie questi reati associa la parola ‘pedofilo’ al link. Il ricatto è istantaneo».

Per questo l’informazione è fondamentale. Lo ricorda la postale in occasione del Safer Internet Day, ieri. Un progetto di Polizia e Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per «Una Vita da social» (che ha anche una pagina su Fb) ha l’obiettivo di incontrare 60mila studenti sul tema del cyberbullismo. L’obiettivo – raccontano gli agenti specializzati nel settore – è «insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e della community online senza correre rischi connessi al cyber bullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri».

Vittime i minori, ma anche i genitori: il 92% «si è detto preoccupato della sicurezza online dei propri figli, e tre su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli». Da qui nasce la formazione programmata della sezione polizia postale e delle comunicazioni di Pisa: «Gli incontri coinvolgono mamme e papà, docenti e bambini delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della provincia di Pisa».