Caso Ragusa, Logli è deciso: vuole cambiare lavoro. Punta a entrare in polizia municipale

La Corte d’Appello accoglie il suo ricorso e annulla il concorso del Comune / LOGLI SIMULO' L'AVVISTAMENTO DEL TESTIMONE CHIAVE / IL CASO RAGUSA TORNA ALLA RIBALTA / "FU COSTRETTA A SALIRE IN AUTO, POI LOGLI LA UCCISE E DISTRUSSE IL CORPO" / LE INDAGINI SONO CHIUSE / LA PROCURA SCOPRE LE CARTE / FOTOSTORY

Antonio Logli e la moglie Roberta Ragusa

Antonio Logli e la moglie Roberta Ragusa

Pisa, 4 ottobre 2014 - Logli vince un round di fronte alla giustizia. Stavolta, però, il caso di Roberta Ragusa non c’entra. No, questa è tutta un’altra storia: un intrigo di lavoro con tanto di concorso annullato e graduatoria da rifare. Lo ha deciso la Corte di Appello di Firenze dopo un ricorso presentato dallo stesso Logli. Una storia come tante, ma destinata a fare rumore un po’ per il nome del suo protagonista, finito al centro delle cronache gialle con l’accusa di avere ucciso la moglie e averne occultato il cadavere. Un po’ per la necessità del Comune di San Giuliano di sistemare alla svelta una situazione che rischia di diventare scivolosa. Perché se da una parte c’è Logli, in questa contesta giuridica, dall’altra c’è proprio l’amministrazione termale. Per ora uscita sconfitta dalla contesa. I fatti. E’ l’agosto del 2011 - cinque mesi prima dello scoppio del caso che gli sconvolgerà la vita - quando Logli fa ricorso al giudice del lavoro sostenendo illegittima la procedura di mobilità esterna, indetta dal Comune di San Giuliano, per la copertura di un posto presso il servizio di polizia municipale. Quel posto viene assegnato a un suo collega, ma per Logli nell’iter della vicenda ci sono molte cose che non quadrano. E’ convinto che quel posto spettasse a lui. Nel gennaio del 2013, però, il giudice del lavoro rigetta il ricorso e condanna il marito di Roberta Ragusa al pagamento delle spese di giudizio e accessorie, circa seimila euro. Logli decide comunque di non arrendersi e andare avanti. E proprio nelle scorse ore ecco trapelare la notizia secondo cui la Corte d’Appello gli ha dato ragione, ritenendo in parte accoglibili le sue argomentazioni. Motivo: quella la selezione interna non era stata sufficentemente approfondita nella comparazione dei profili dei candidati. Tant’è che la Corte d’Appello, dopo avere di fatto annullato il vecchio concorso, ha chiesto al Comune di rivalutare le singole candidature e stilare una nuova graduatoria. L’amministrazione s’è già messa all’opera ed entro una quindicina di giorni potrebbe stilare una nuova classifica. Che naturalmente potrebbe favorire Logli, così come altri candidati. Nel frattempo Logli è passato a Geste, società in house del Comune termale. Ma non ha ancora abbandonato la speranza di essere spostato dai servizi manutentivi e acquisire un profilo amministrativo all’interno della polizia municipale. Nuovo lavoro cercasi. ​di DAVID BRUSCHI ANTONIO