''La B? Un pensiero ce lo faccio, ma il Pisa è la più forte''

Parla Vincenzo Minguzzi, attuale direttore sportivo del Grosseto ed ex ''diesse'' nerazzurro per due stagioni e mezzo

Vincenzo MInguzzi

Vincenzo MInguzzi

Pisa, giovedi 16 ottobre - La definizione di "ex dal dente avvelenato'' proprio non fa al caso suo. Anche se, in effetti, «il modo in cui dovetti chiudere la mia esperienza professionale a Pisa ancora mi brucia perchè resto convinto che, per gli obiettivi che avevamo allora, stessimo facendo un ottimo» ricorda Vincenzo Minguzzi, da sempre uomo di fiducia di patron Camilli e attuale direttore sportivo di quel Grosseto che domenica sarà di scena all’Arena Garibaldi e per due stagioni e mezzo «diesse» nerazzurro.

Dunque non ha neppure un «sassolino dalla scarpa» da togliersi?

«Servirebbe a poco e poi è già trascorso qualche anno. In ogni caso, assolutamente nulla contro la piazza e la tifoseria, a cui ancora oggi sono legatissimo e che considero, non solo una delle più calde, ma pure fra le più competenti in cui abbia mai lavorato: capiscono e rispettano chi lavora seriamente per il loro club …».

E’ mai stato sul punto di ritornare?

«Mai. So che in passato è circolato il mio nome, ma con il presidente Battini non c’è stato alcun contatto».

A Grosseto come sta andando?

«Mi sembra abbastanza bene, anche se domenica abbiamo regalato il pari al Tuttocuoio …».

Cosa che ha fatto arrabbiare parecchio Camilli che sembra abbia minacciato l’esonero di mister Silva …

«E’ noto che il Grosseto ha una proprietà molto esigente: quindi se i risultati non arrivano, siamo tutti in discussione, non solo l’allenatore».

Come sostituto era circolato anche il nome dell’ex tecnico del Pisa Pagliari.

«Questo lo escludo. In ogni caso noi abbiamo soprattutto bisogno di tempo dato che siamo una buona squadra che, però, deve ancora trovare una sua dimensione e continuità di prestazione: inevitabile, d’altronde, dato che abbiamo cominciato a costruire il gruppo a partire dal 27 agosto …».

Come valuta il lavoro svolto finora?

«Se consideriamo l’estremo ritardo con cui ci siamo mossi, non possiamo lamentarci: abbiamo preso elementi abbastanza importanti come Morero in difesa e Pichlmann e Torromino in attacco. E i primi risultati sono abbastanza incoraggianti».

Numeri alla mano, una squadra da trasferta.

«Le statistiche, per adesso, dicono così, anche se credo ci sia parecchia casualità: noi segniamo parecchio, sia in casa che fuori. Fra le mura amiche, però, prendiamo qualche gol di troppo, mentre in trasferta forse siamo un po’ più equilibrati».

Quale potrebbe essere il vostro ruolo in questo torneo?

«Dico la verità: a noi piacerebbe rimanere attaccati al carro delle prime fino a dicembre. Poi magari a gennaio potremmo anche fare qualche intervento sul mercato per provare a centrare qualcosa d’importante».

Il Pisa è la favorita?

«Secondo me sì, ha anche qualcosa di più di Ascoli e Spal. Però sono molto d’accordo con Braglia …».

Su cosa?

«I valori della sua squadra alla lunga verranno fuori, ma chi s’immagina che Morrone e compagni possano «ammazzare» il campionato rimarrà deluso: alla fine vinceranno loro, ma dovranno faticare parecchio per arrivare al traguardo davanti a tutti».