Ladri in azione negli stabilimenti. «Tre furti solo nell’ultimo mese»

Fabrizio Fontani (Sib): «Servono controlli e illuminazione pubblica»

In aumento la richiesta di inferriate e telecamere contro i ladri. A destra, Fabrizio Fontani

In aumento la richiesta di inferriate e telecamere contro i ladri. A destra, Fabrizio Fontani

Pisa, 17 gennaio 2017 - L'ultimo ‘colpo’ è quello di cui è stato vittima il «Big fish», lo stabilimento balneare di Marina gestito dall’associazione L’Alba. Ignoti sono riusciti a penetrare nella struttura e a svuotare l’intera cucina del ristorante portando via tutto: macchinari, elettrodomestici, pentole e arredi. Risultato: decine di migliaia di euro di danni. Un allarme furti e sicurezza che sul litorale è alto, anche (o soprattutto) in questi mesi invernali. Ne sa qualcosa anche Fabrizio Fontani, responsabile del sindacato dei balneari Sib e presidente di Conflitorale, nonchè imprenditore.

Fontani, come si possono ‘difendere’ gli stabilimenti dalle incursioni notturne?

«E’ molto difficile tenere sotto controllo le attività durante i mesi di chiusura. Qualche gestore ha installato le telecamere ma gli spazi sono ampi, spesso non bastano Il mio stabilimento, il bagno Meloria di Tirrenia, è stato preso di mira tre volte nell’ultimo mese».

Che cosa cercavano i ladri?

«In realtà portano via poco perchè, appunto, le attività sono chiuse. L’unico deterrente possibile è lasciare sul posto il meno possibille. Cercano elettrodomestici, macchinari della cucina ma anche alcol, magari bottiglie rimaste lì dall’estate. Il problema sono i danni: quando i ladri non trovano niente spesso si lasciano andare ad atti di vandalismo».

Ne ha subìti?

«Con l’ultima effrazione sì: uno dei tendoni è stato tagliato con una lama. In ogni caso, rimosse dai ladri le pannellature in legno che vengono installate a protezione e chiusura, per entrare nelle cucine vengono forzate le serrature oppure vengono direttamente spaccate le vetrate».

Anche altri stabilimenti hanno subito colpi nell’ultimo mese?

«Sì».

In passato i furti ai bagni del litorale erano soprattuto di rame. Adesso qualcosa è cambiato?

«Da quando è stato smantellato il campo rom della Bigattiera, questo tipo di episodi non si sono più verificati. Sarà una coincidenza, non so, ma tant’è...».

Contribuisce a questa situazione anche la scarsa illuminazione del lungomare?

«Lo ripetiamo da sempre: l’illuminazione pubblica è un elemento fondamentale per la sicurezza come per l’accoglienza. E tutto il litorale ne sofffre, tra guasti (numerose le segnalazioni dei cittadini al servizio on line del Comune nelle ultime ore, soprattutto concentrate su Marina, (]ndr) e pali vecchi e malfunzionanti. La sostituzione era stata annunciata più volte da Palazzo Gambacorti ma mi sembra che sia tutto fermo...».

Sarebbero utili maggiori controlli delle forze dell’ordine?

«Sono consapevole di quanto uomini, risorse e mezzi siano pochi. Ma credo che ci sia un fatto sul quale riflettere: spesso gli agenti del litorale vengono chiamati su Pisa. Li vedo in servizio allo stadio, in Piazza dei Miracoli, alla stazione e ogni volta penso: ‘Ecco, il litorale è di nuovo scoperto’. Quello che auspichiamo è che, da parte della Prefettura o di chi ha le competenze in materia, possa scattare una maggiore attenzione verso il litorale, anche d’inverno quando – è vero – non ci sono bagnanti e turisti ma una comunità e una serie di attività che non possono essere lasciate a se stesse».