Giovane volontario morì sull’Aurelia. Nuova svolta, una persona indagata

Francesco Avino, 22 anni, fu trovato ormai senza vita a bordo strada

Francesco Avino, 22 anni, trovato morto la mattina del 5 ottobre

Francesco Avino, 22 anni, trovato morto la mattina del 5 ottobre

Pisa, 20 gennaio 2018 - C’E una strada da seguire. E la procura la sta percorrendo tutta per arrivare fino in fondo. Dopo tre mesi di indagini su un caso che ha commosso Vecchiano, che ora segue ogni piccola novità, e non solo, c’è una persona indagata per la morte di Francesco Avino, il giovane volontario di 22 anni, trovato praticamente senza vita da un passante il 5 ottobre scorso. Tanto dolore senza un perché. Era in sella al suo Liberty bianco, quella mattina maledetta, poco prima delle 9, e stava procedendo verso Pisa, il giovane studente, città dove era diretto per andare in facoltà, al dipartimento di Ingegneria (indirizzo edile-architettura).

Ma a un certo punto il suo percorso è stato interrotto. La polizia municipale, che aveva fatto i rilievi dell’incidente, aveva notato subito che un ostacolo aveva arrestato per sempre il suo viaggio. Poco dopo, su quella strada, è arrivato un soccorritore di un’altra associazione. E’ stato lui - secondo la ricostruzione fatta - a contattare il 118, tra l’altro tramite il cellulare di un altro testimone presente. La centrale operativa ha girato la chiamata alla Misericordia di Pisa alle 9.10. Il tempo di salire in ambulanza e via. Per il centauro, però, nonostante il personale sanitario ci abbia provato con determinazione (20 minuti di manovre per la rianimazione), non c’era nulla da fare. Gli inquirenti (il fascicolo, con sempre più elementi, è sullaa scrivania della dottoressa Miriam Pamela Romano) hanno riascoltato tutte le persone che sono arrivate sul posto subito dopo l’incidente. Il volontario della Pubblica assistenza di Migliarino, lo hanno confermato le perizie sul casco e sul mezzo, ma anche l’autopsia, non ha fatto tutto da solo. Il colpo mortale è arrivato mentre era in sella al suo scooter e non dopo con l’impatto sull’asfalto. Nei giorni scorsi, le ricerche erano concentrate su due veicoli coinvolti in qualche modo, presenti comunque in quel momento.

ADESSO, questo ulteriore passo, una persona è stata iscritta nel registro degli indagati. Una circostanza su cui si mantiene il silenzio assoluto per non compromettere gli ulteriori approfondimenti. Fondamentale ripercorrere il tragitto (durato pochi minuti) e gli orari di Francesco. Da casa, in via Moro, fino al ponte sul Serchio. Passando per quel semaforo trovato rosso. Anche le telecamere che ci sono proprio ai segnali luminosi per la gestione del traffico sono state passate al setaccio. In quella manciata di minuti non sono poi molti i mezzi passati nel tratto di strada, trafficato a quell’ora. La famiglia (che si è affidata all’avvocato Luca Vannelli) aveva lanciato da subito un appello («chi sa parli»), a cui si erano aggiunti quelli dei sindaci Sergio Di Maio e Massimiliano Angori e del presidente della Pa di Pisa, Daniele Vannozzi. Ora si chiede di sapere soltanto la verità.