Moda, fotografi e acconciatori: numeri-choc sull’abusivismo

Cna riunisce gli stati generali e chiede interventi e controlli più severi

Professionisti della bellezza nei capelli al lavoro: la Cna chiede più tutela per chi lavora nel rispetto delle regole

Professionisti della bellezza nei capelli al lavoro: la Cna chiede più tutela per chi lavora nel rispetto delle regole

PISA, 2 marzo 2015 – Un impegno straordinario. Per un fenomeno che sta assumendo dimensioni ‘straordinarie’: l’abusivismo. Cna scende in campo con un evento che si svolgerà lunedì 2 marzo alla Camera di Commercio alla presenza dei dirigenti nazionali, regionali e provinciali dell’associazione, parlamentari e rappresentanti delle istituzioni. Obiettivo: mettere insieme energie e accendere i riflettori su tre parole chiave. Legalità, qualità, professionalità.

«Complice la crisi economica – afferma Cna Pisa – l’abusivismo è un fenomeno che è sempre più diffuso in particolare nei settori moda, benessere, fotografi professionisti. Le imprese di questi comparti infatti da alcuni anni stanno attraversando un periodo particolarmente difficile, a causa non solo del perdurare della crisi economica, ma anche della concorrenza sleale di persone e attività che lavorano in modo non regolare». E in questo senso Cna ha presentato una serie di proposte: tavoli provinciali con tutte le componenti istituzionali, associative e gli organi di vigilanza, coordinati da Camera di commercio e Prefettura, con il compito di monitorare il fenomeno e predisporre azioni coordinate. Ma anche maggiori controlli da parte degli organi di vigilanza. «A Polizie Municipali, Asl, Nas, Guardia di Finanza chiediamo inoltre un impegno straordinario per colpire in maniera forte l’abusivismo, ma anche per attuare sinergie comuni per combattere l’illegalità e creare nuove opportunità di occupazione. E non dovranno mancare campagne per informare il cittadino sui rischi legati all’utilizzo di servizi e prodotti non regolari».

Tra i settori in cui l’abusivismo è più diffuso, secondo Cna, c’è quello della bellezza. In Toscana le imprese nel settore acconciatura sono più di 9mila e circa 4mila quelle dell’estetica. Aziende che operano con professionalità, qualità e dinamismo ma che purtroppo con la crisi hanno subìto una flessione, mentre è aumentato il fenomeno dell’abusivismo: secondo stime Cna, oltre il 50% delle attività si svolge in modo non regolare. Poi c’è il settore dei fotografi professionisti: in Italia ci sono circa 11.880 fotografi professionisti, di cui circa 600 in Toscana, ma gli irregolari equivalgono per numero a quelli professionali. Stessa situazione nella moda: le aziende artigiane di confezioni e pelletteria in Toscana sono 9.287 unità, con oltre 30mila addetti. Il gruppo dirigente di Cna Federmoda da tempo denuncia il dumping, concorrenza sleale che ormai colpisce tutto il comparto soprattutto per la presenza di gruppi di aziende composte da personale spesso di origini asiatiche, che si propongono sul mercato con prezzi inferiori di oltre il 50%. «Ma l’abusivismo – conclude Cna - è ovunque. E chi agisce al di fuori delle regole colpisce l’economia sana, inquina la professionalità delle imprese regolari, minaccia l’immagine del Made in Italy. Impossibile rimanere in silenzio».

Legalità come arma, ingrediente fondamentale per rilanciare l’economia. Se ne parlerà lunedì 2 marzo a partire dalle 10 nell’auditorium Rino Ricci della Camera di Commercio. All’incontro interverranno Antonio Stocchi (presidente Nazionale Cna Benessere e Sanità), Andrea Nannini (presidente nazionale Cna Comunicazione e T.A.), Luca Marco Rinfreschi (presidente nazionale Cna Federmoda), Valter Tamburini (presidente Cna Toscana), Andrea Zavanella (presidente Cna Pisa), l’onorevole Federico Gelli (commissione affari sociali della Camera e della commissione bicamerale per la semplificazione), la senatrice Donella Mattesini (12° commissione permanente del Senato), il consigliere regionale Ivan Ferrucci, Andrea Sereni (presidente Unioncamere Toscana) e Sandra Capuzzi (responsabile del settore politiche sociali di Anci Toscana e assessore del Comune di Pisa). Coordinerà i lavori il caposervizio del «La Nazione» Pisa, Diego Casali.

La giornata di lavori sarà anche l’occasione per lanciare un’azione condivisa, collettiva e virale che sfrutta i social network: un hastag #imprenditorionesti per twitter e una pagina facebook per diffondere il racconto e le esperienze di chi lavora onestamente: https://www.facebook.com/imprenditorionesti. Ma c’è anche una mail per chiedere informazioni e fare segnalazioni a Cna: [email protected]. E per costruire insieme non solo una battaglia ‘contro’ ma anche una proposta arriva il marchio «Artigiano Contemporaneo» per l’eccellenza manifatturiera italiana. Marchio lanciato da Cna Federmoda Toscana per valorizzare le imprese dell’alta manifattura artigianale della moda con il portale www.artigianocontemporaneo.it, i canali social, i fashion event. Il marchio «manifattura italiana» è l’evoluzione di un progetto che ha visto Cna Federmoda impegnata nella promozione dell’intera filiera moda italiana sui mercati internazionali e si trasforma in un marchio per le imprese in possesso della certificazione di «Ideato e Realizzato in Italia» rilasciata dal Comitato di Certificazione di Unionfiliere (Organismo di Unioncamere) grazie ad un accordo proprio con Cna Federmoda.

«Ma ancora tutto questo non basta: occorre – afferma Cna - una migliore legislazione nazionale e soprattutto europea per la marcatura dell’origine dei prodotti, importante fattore competitivo per le produzioni made in Italy e strumento di tutela del consumatore».