"Panapesca, accordo saltato a causa della volontà di alcuni lavoratori"

Cgil e Cisl volevano una soluzione alternativa ai licenziamenti

Una manifestazione dei dipendenti della Panapesca

Una manifestazione dei dipendenti della Panapesca

Montecatini 30 settembre 2014 - L'epilogo dell'ultima vertenza aperta alla sede di Massa e Cozzile di Panapesca, che ha portato al licenziamento di 39 dipendenti utilizzati per il magazzino, impiegati e operai, lascia l'amaro in bocca a Cgil e Cisl. I due sindacati, infatti, avrebbero preferito raggiungere un accordo con la proprietà dell'azienda e sistemare i lavoratori coinvolti nella procedura all'interno di una cooperativa multiservizi a cui sarebbe stato affidato il magazzino.

 

Ma alcuni lavoratori hanno preferito seguire la linea portata avanti da Ugl, sostenitrice della necessità di presentare ricorsi contro i licenziamenti e chiedere indennizzi. Come ha comunicato la stessa Panapesca, l'attività legata al magazzino è stata affidata a una ditta esterna di Napoli. Luisella Brotini, segretario provinciale di Filcams-Cgil, ricorda che, con questa ultima procedura, salgono a 51 i dipendenti mandati via dall'azienda nel giro di un anno.

 

“Una procedura di cassa integrazione straordinaria – sottolinea – era stata aperta nel settembre 2013 per 12 lavoratori, oggi assorbiti da un'altra ditta a cui Panapesca ha deciso di affidare uno dei rami di azienda. Certo, in questa ultima mobilità, l'offerta alternativa proposta dall'azienda che prevedeva di ricollocare i 39 dipendenti con un contratto multiservizi, peggiore dell'attuale, non era fantastica, ma di sicuro meglio degli ammortizzatori sociali. Una parte del personale ha deciso di seguire la linea delle forze sindacali che proponevano di presentare ricorsi contro i licenziamenti”.

 

Aniello Montuolo, segretario provinciale di Fisascat-Cisl, ricorda l'ennesima riduzione di spazi occupazionali sul territorio creata dalla vicenda. “Quaranta posti di lavoro non esistono più – ribadisce – con significative ripercussioni sul tessuto sociale ed economico della Valdinievole. Adesso il settore relativo al magazzino di Panapesca sarà seguito da un'azienda della Campania. Da parte nostra abbiamo fatto tutto quanto era possibile per evitare i licenziamenti e trovare un accordo dignitoso a tutela dell'occupazione. Purtroppo non c'è stata una riflessione adeguata sui rischi che si correvano a voler presentare a tutti i costi i i ricorsi”