La città dice addio a Oliviero Beha

Un giornalista in cerca della libertà

Pippo Baudo (a sinistra) e Oliviero Beha alle Terme Tettuccio

Pippo Baudo (a sinistra) e Oliviero Beha alle Terme Tettuccio

Montecatini 15 maggio 2017 - La città dice addio a Oliviero Beha, giornalista scomodo e spigoloso, sempre in cerca della libertà, da lui definita «un lusso per pochi». L’ideatore e conduttore di numerosi programmi televisivi è morto sabato a Roma, a 68 anni, stroncato in poche settimane da una malattia che non gli ha lasciato scampo. Il suo legame con Montecatini risale all’infanzia, quando veniva in città con i genitori, che trascorrevano qui il periodo della cura idropinica, e i fratelli. Molti anni dopo, nel 1985, tornò in città con Pippo Baudo, come autore di una delle prime edizioni di «Serata d’onore».

 

Nel 2012, partecipò al programma «Il viaggio» del popolare conduttore televisivo, durante la puntata girata al Tettuccio e trasmessa su Rai 3 il 24 settembre di quell’anno. Durante le riprese, il tema della discussione cadde sulla presenza di affascinanti donne russe in città e i divorzi che si erano verificati in conseguenza della situazione. Queste affermazioni fecero scoppiare un vero e proprio putiferio, in una realtà dove qualcuno è spesso convinto che per risolvere certi problemi, prima di tutto, non bisogna parlarne. Beha, anche più tardi, ribadì l’importanza che Montecatini non si limitasse soltanto a essere «un bel contenitore», ma potesse offrire davvero dei contenuti.

 

La sua ultima presenza in città risale al 2013, quando, nel corso della manifestazione «Time Out», quando presentò il libro «Il Culo e lo Stivale» (Chiarelettere). Pochi mesi fa, forse già conscio del suo destino, il giornalista ha raccontato la sua esperienza come padre di una figlia Down, Saveria, nel corso del programma «Nemo-Nessuno escluso», su Rai 2.  

 

Un'intervista concessa con il cuore in mano, dove Beha ha tolto del tutto una certa maschera un po’arrogante dove a volte si nascondeva, per essere un genitore come tutti gli altri, pur con lo spirito di «Radio Zorro 3131», il popolare programma da lui condotto su Radio Rai. Con la speranza che, arrivato al termine della sua esistenza terrena, abbia almeno potuto trovare quella «disperazione calma, senza sgomento» di cui parla il poeta Giorgio Caproni nel «Congedo del viaggiatore cerimonioso».