"No ai turisti in costume"

A Marina di Massa cresce la protesta dei commercianti

Turisti in un negozio di Marina di Massa (foto di repertorio)

Turisti in un negozio di Marina di Massa (foto di repertorio)

Massa, 23 giugno 2017 - L’acqua del mare è pulita, in alcune zone trasparente, il sole è quello ideale per gli amanti della tintarella e d’iniziative ce n’è per tutti i gusti ma quello che proprio non va giù a residenti e commercianti, è la carenza di controlli e l’assenza di provvedimenti che fanno di Marina di Massa una zona turistica con la Bandiera blu ma non al top.

"A partire dal fatto – lamentano alcuni residente di piazza Betti, nel centro di Marina – che sono sempre di più coloro, turisti e non, a cui è concesso di girare liberamente per strada in costume o a petto nudo, senza che nessuno intervenga". Eppure da Capri a San Francisco aumentano ogni anno le località turistiche che si considerano tali, dove esiste il divieto a girare per strada in tenuta déshabillé, per ragioni di rispetto, di decoro e anche d’igiene. Marina di Massa cos’ha di diverso? Un altro problema «che a quanto pare interessa a pochi, perché sono anni che lo solleviamo ma nessuno interviene – sostengono i gestori di alcuni locali – è il viavai di biciclette sul pontile, nonostante la presenza del cartello di divieto».

Gli abitué della passeggiata domenicale raccontano che «se qualcuno si azzarda a riprendere chi scorazza liberamente in bicicletta, rischia di essere mandato a quel paese». Un po’ come accade anche al semaforo centrale di viale Vespucci «dove – rincara un commerciante – i ciclisti passano abitualmente con il semaforo rosso nel lungomare, anche mentre i pedoni stanno transitando sulle strisce pedonali». Per non parlare della prostituzione, in particolare quella giovanile, che se fino a qualche anno fa riguardava prevalentemente le zone di Ronchi e Poveromo, dove innumerevoli sono state le battaglie dei residenti che non hanno portato a niente, con gli anni il fenomeno si è esteso fino all’imbocco di viale Roma e ormai da qualche tempo è presente anche nella fascia di litorale a ridosso del centro di Marina. «I nostri clienti – protestano i titolari dei locali da un lato e dall’altro del pontile – terminato di bere o di mangiare si ritrovano di fronte uno spettacolo squallido e dequalificante».

Per lo più si tratta giovani rumene e albanesi appena maggiorenni, o poco più «che – sono loro stesse a raccontarlo – così facendo raggranelliamo dieci volte quello che si guadagnerebbe lavorando... regolarmente». Difficile pensare che facciano tutto da sole ma sotto questo aspetto le forze dell’ordine stanno facendo tutto il possibile, controllando i permessi delle giovani, elevando multe nei confronti dei clienti. Ma per tutto il resto a Marina, se nessuno fa niente, più che la bandiera blu si è già pronti ad alzare quella bianca della resa.