Youssef Sbai, dialogo e cultura come antidoti per l'Isis

Architetto e imprenditore, è vice presidente dell'Unione delle comunità islamiche in Italia. A Massa un progetto pilota di convivenza / LEGGI L'INTERVISTA A SBAI / ISIS, PERQUISITA UNA CASA A MASSA

Sbai, al centro, con alcuni partecipanti alla marcia per la pace svoltasi a Massa due mesi fa

Sbai, al centro, con alcuni partecipanti alla marcia per la pace svoltasi a Massa due mesi fa

Massa, 25 marzo 2015 - Youssef Sbai, 55 anni, laurea in architettura a Genova, è vice presidente nazionale dell’U.Co.I.I., l’Unione delle comunità islamiche in Italia di cui è stato cofondatore e per cui cura il dipartimento per IL dialogo. Originario del Marocco, musulmano sunnita, è in Italia da 34 anni. Vive a Massa. La moglie è mediatrice culturale, hanno tre figli. E’ imprenditore nel lapideo: esporta marmo di Carrara nei paesi arabi. L’attività religiosa è volontariato. Cura i sermoni per la comunità musulmana di Carrara. Non esiste una parola per definire la sua funzione. Non è un Imam, termine di cui viene spesso fatto uso improprio.

Per il dialogo  e la convivenza tra culture e religioni, annuncia Sbai, sta nascendo proprio  a Massa Carrara un progetto pilota nazionale: «Famiglie musulmane e cristiane faranno insieme un campeggio estivo, sul tema della famiglia». Un seguito alla marcia interreligiosa per la pace organizzata due mesi fa a Massa.