Vicenda Asbuc, assolto il sindaco Puglia: "E' la quarantesima volta"

Niente abusi e concussione: "Il fatto non sussiste"

Il sindaco Mario Puglia (foto Borghesi)

Il sindaco Mario Puglia (foto Borghesi)

Lucca, 8 ottobre 2015 - Il sindaco di Vagli Sotto, Mario Puglia, è stato assolto «perché il fatto non sussiste» dalle accuse di concussione, abuso d’ufficio, peculato, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Un’inchiesta e un processo andati avanti per oltre dieci anni. In ballo una vicenda intricata relativa agli anni 2004-2005 e innescata all’epoca da esposti e denunce dell’Asbuc e dalla Cooperativa Apuana che sosteneva che Puglia volesse favorire dei privati al posto loro nelle cave, imponendo anche venti assunzioni. La cooperativa pagò all’epoca 1,5 milioni al Comune, denunciati come una sorta di imposizione, ma in realtà soldi stabiliti da una perizia del Ctu.

Ieri il tribunale collegiale, presidente Boragine, giudici Genovese e Marino, ha assolto Puglia (difeso dallo studio Buffoni Cardone e dal professor Enrico Marzaduri) da ogni imputazione. Nel frattempo, peraltro tra sindaco e Cooperativa Apuana i rapporti erano tornati buoni, dopo il ritiro della querela. «Questa inchiesta era stata iniziata nel 2005 dal pm Domenico Manzione – sottolinea Puglia – e si è rivelata una bolla di sapone. L’assicurazione mi dovrà risarcire una cifra attorno ai 700mila euro per tutte le spese anche legali sostenute da me in questi anni. Io chiederò un milione e mezzo di euro di danni a Giuliano Lorenzoni, presidente della Nuova Asbuc. Ho speso oltre 100mila euro di anticipi per gli avvocati per questo processo iniziato nel 2005. Ma nei giudici ho fiducia: è la quarantesima volta tra archiviazioni e processi fatti che vengo assolto. Anche se la Procura ce l’ha con me per motivi politici, perché sono di Forza Italia e comunque un anarchico. Eppure a Vagli si fanno cose concrete. In tredici anni abbiano speso 40 milioni di opere pubbliche. Qui non ci sono disoccupati, lavorano tutti nelle cave». Alla lettura della sentenza, gli amici del sindaco Puglia hanno inscenato un applauso, subito redarguito e stoppato dal presidente Boragine. «Non siamo allo stadio...».