Duemila in fila per gestire un rudere. E Londra esalta la Villa Reale a Marlia / FOTO

Tutti pazzi per l’architettura lucchese: spopola oltre i confini nazionali

Villa Reale a Marlia

Villa Reale a Marlia

Lucca, 19 luglio 2017 - I giardini di Villa Reale a Marlia sono fra i più belli d’Italia. Parola di The Guardian, il quotidiano inglese fondato nel 1821, fra i più letti al mondo, la cui pagina facebook segna 7 milioni e mezzo di ‘mi piace. Lunedì scorso ha pubblicato un articolo intervista a Judith Wade, fondatrice di Grandi Giardini Italia, in occasione del ventennale della rete dei giardini, facendogli stilare la classifica dei 10 giardini aperti al pubblico, più belli d’Italia. Quello della Villa Reale di Marlia compare al secondo posto, dopo quelli di Castel Gandolfo a Roma.

Anche la descrizione che fa del parco è davvero invitante. A sorprendere sono la commistione fra la bellezza del parco storico, con la storia stessa della Villa, appartenuta alla principessa di Lucca, Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, ma anche i recenti restauri di cui la struttura è stata oggetto che hanno riportato allo splendore il prato, il teatro di verzura, il pittoresco lago, e le statue in terracotta. Riportati alla bellezza originali anche i camminamenti e il parco, ridisegnati come li aveva pensati Jacques Gréber nel 1924.

C’è una Lucca che piace, in Italia e all’estero, ed è quella immobiliare immersa nelle colline che si allontanano piano piano dalle mura e si confondono poi fra Piana, Mediavalle e Garfagnana. Basta pensare che c’è un vecchio rustico, a metà strada fra il centro storico di Lucca e Marlia, di proprietà dello Stato, inserito nel bando dei Ministero per rinnovare gli immobili abbandonati, che ha ricevuto ben 2.000 domande.

Si tratta di un piccolo rustico sulle colline intorno a Lucca che risale al 1940. Migliaia di persone sarebbero disposte a prenderlo in gestione per adibirlo all’ospitalità di cicloturisti o pellegrini della Via Francigena. Il fabbricato è in uno “stato pessimo” come recita la scheda dell’Agenzia del Demanio. Ma tant’e’, il sogno di dedicarsi al turismo lento, all’ospitalità, alla valorizzazione delle tradizioni è più forte. 

Ed è un sogno condiviso da migliaia di persone, visto che sono ben 25mila quelle che hanno partecipato alla “consult@zione” pubblica online del progetto Cammini e Percorsi, promosso dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti e da quello dei Beni Culturali e Turismo, nell’ambito del «Piano Strategico del Turismo 2017-2022».