FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Salvini & Santini: «Occorre restituire speranze ai lucchesi»

All’incontro per sostenere la candidatura a sindaco di Remo Santini il leader della Lega fa il boom di applausi. Sul palco, intervistato da Paolo Del Debbio, anche Giovanni Toti

SUL PALCO  Paolo Del Debbio conduce l’incontro con Salvini, Toti e Santini

SUL PALCO Paolo Del Debbio conduce l’incontro con Salvini, Toti e Santini

Lucca, 2 giugno 2017 - C’È FEELING. Piaccia o no, c’è grande empatia tra Lucca e Matteo Salvini. Ormai è fuori discussione. Il segretario della Lega Nord, ogni volta che viene da queste parti, trova consensi e entusiasmo. Era successo per le elezioni regionali, quando dovette addirittura improvvisare un comizio supplementare fuori dall’hotel, che non riusciva a contenere tutti i presenti; si era ripetuto lo scorso anno quando a centinaia lo attesero, più o meno all’ora della colazione, per ascoltare il suo «No» al referendum costituzionale voluto da Renzi.

Anche all’incontro per sostenere la candidatura a sindaco di Remo Santini è stato lui a conquistare il maggior numero di applausi. Eloquio diretto e spirito battagliero, Salvini incontra la simpatia di una fetta importante della città. In San Romano, reduce da un tour che lo ha portato in poche ore in Sicilia, Lombardia e Piemonte, ha accantonato quel politicamente corretto che lui fa apparire sempre più opprimente e imbracciato la clava. A partire dal tema dell’immigrazione selvaggia.

 

«E’ UN BUSINESS che fa concorrenza a quello degli stupefacenti – ha attaccato il leader della Lega – con tanto di complici, a partire dai prefetti che fanno da affittacamere per i clandestini, come pure alcune associazioni che ci lucrano. Anche qui a Lucca se l’accoglienza fosse gratis, vorrei vedere quanti ne ospiterebbero».

Proprio quello che una parte della città ha in gola e vorrebbe urlare a più non posso, stanca di vedere un numero sempre maggiore di immigrati per le strade. Ma Salvini, che ha ribadito l’importanza del voto amministrativo, ha toccato altre corde a cui i lucchesi sono sensibili, almeno nella componente da sempre lontana alla sinistra.

«Da queste parti – ha aggiunto – c’è voglia di farla finita con l’egemonia del Pd. Ma c’è bisogno di voi, i grandi giornali non parlano delle amministrative: ho la convinzione che sia arrivata l’indicazione dal Pd che non se ne parli, perché temono di perdere. Il 2 giugno? Lo festeggio in un paesino sulla montagna pistoiese, non certo accanto a Mattarella, Boldrini e compagnia che stanno riducendo la nostra Repubblica a un posto occupato e di disoccupati».

 

L’APPOGGIO a Santini? In una battuta, dopo che i due si sono scambiati battute all’ingresso, quasi un appello al voto, mentre arringa i presenti e fa sfoggio di ironia «E’ ora di cambiare, in ballo c’è un modo diverso di vedere l’Italia, tra chi vuole le canne libere e la cittadinanza a chi ci sta invadendo e chi crede nelle nostre radici, perché senza di esse non c’è futuro: Santini, che non è bellissimo ma molto bravo, è la persona giusta per ridare speranza a Lucca e dire no a quello che va contro gli interessi della città».