Lucca, 2 giugno 2017 - C’È FEELING. Piaccia o no, c’è grande empatia tra Lucca e Matteo Salvini. Ormai è fuori discussione. Il segretario della Lega Nord, ogni volta che viene da queste parti, trova consensi e entusiasmo. Era successo per le elezioni regionali, quando dovette addirittura improvvisare un comizio supplementare fuori dall’hotel, che non riusciva a contenere tutti i presenti; si era ripetuto lo scorso anno quando a centinaia lo attesero, più o meno all’ora della colazione, per ascoltare il suo «No» al referendum costituzionale voluto da Renzi.
Anche all’incontro per sostenere la candidatura a sindaco di Remo Santini è stato lui a conquistare il maggior numero di applausi. Eloquio diretto e spirito battagliero, Salvini incontra la simpatia di una fetta importante della città. In San Romano, reduce da un tour che lo ha portato in poche ore in Sicilia, Lombardia e Piemonte, ha accantonato quel politicamente corretto che lui fa apparire sempre più opprimente e imbracciato la clava. A partire dal tema dell’immigrazione selvaggia.
«E’ UN BUSINESS che fa concorrenza a quello degli stupefacenti – ha attaccato il leader della Lega – con tanto di complici, a partire dai prefetti che fanno da affittacamere per i clandestini, come pure alcune associazioni che ci lucrano. Anche qui a Lucca se l’accoglienza fosse gratis, vorrei vedere quanti ne ospiterebbero».
Proprio quello che una parte della città ha in gola e vorrebbe urlare a più non posso, stanca di vedere un numero sempre maggiore di immigrati per le strade. Ma Salvini, che ha ribadito l’importanza del voto amministrativo, ha toccato altre corde a cui i lucchesi sono sensibili, almeno nella componente da sempre lontana alla sinistra.
«Da queste parti – ha aggiunto – c’è voglia di farla finita con l’egemonia del Pd. Ma c’è bisogno di voi, i grandi giornali non parlano delle amministrative: ho la convinzione che sia arrivata l’indicazione dal Pd che non se ne parli, perché temono di perdere. Il 2 giugno? Lo festeggio in un paesino sulla montagna pistoiese, non certo accanto a Mattarella, Boldrini e compagnia che stanno riducendo la nostra Repubblica a un posto occupato e di disoccupati».
L’APPOGGIO a Santini? In una battuta, dopo che i due si sono scambiati battute all’ingresso, quasi un appello al voto, mentre arringa i presenti e fa sfoggio di ironia «E’ ora di cambiare, in ballo c’è un modo diverso di vedere l’Italia, tra chi vuole le canne libere e la cittadinanza a chi ci sta invadendo e chi crede nelle nostre radici, perché senza di esse non c’è futuro: Santini, che non è bellissimo ma molto bravo, è la persona giusta per ridare speranza a Lucca e dire no a quello che va contro gli interessi della città».