Rifiuti, la gente vuole isole ecologiche. "Troppi incivili: stop porta a porta" /SONDAGGIO

Sacchetti abbandonati: il servizio non va. Il dibattito spacca i residenti

Isola ecologica a Lucca

Isola ecologica a Lucca

Lucca, 23 luglio 2017 - Isole ecologiche o porta a porta, il dibattito spacca la città. Ognuno ha le proprie necessità, di orari e spazi a disposizione, e una diversa visione del decoro e della gestione della raccolta dei rifiuti. Eppure tutti sono d’accordo su un aspetto: così, come è ora, non va e bisogna cambiare. Sotto questo punto di vista c’è unanimità di intenti fra chi vive e lavora nel centro storico, l’amministrazione e il direttore di Sistema Ambiente, Roberto Paolini.

Proprio il direttore della società che gestisce il servizio ha ribadito la necessità di voltare pagina, sottolineando la diffusa sensazione di ‘degrado’ che danno i sacchetti del porta a porta lungo le strade. L’ipotesi più plausibile, al momento, resta quella di potenziare le isole ecologiche, con cassonetti interrati che non creino un impatto visivo fra turisti e cittadini, già presenti in alcune zone del centro, andando così ad abbandonare almeno parzialmente il porta a porta. 

 

La situazione è complessa, come evidenzia Piero Pacini: «Ci sono zone in cui le isole ecologiche interrate possono funzionare alla grande ma altre nelle quali è davvero difficile pensare di poterle realizzare. Basta pensare, ad esempio, a via Fillungo: dove la mettiamo? La situazione è certamente migliorabile ma resta il fatto che stiamo parlando di un sistema complesso come lo è il centro storico di Lucca. Il sistema misto, porta a porta e cassonetti interrati, è quello che può funzionare meglio: basta trovare il giusto equilibrio. E’ essenziale, comunque, il rispetto delle regole da parte dei cittadini».   A sostegno di un potenziamento delle isole ecologiche arriva anche Emilia Pergola: «I cassonetti interrati sono meglio, prima di tutto perché permettono di poter gestire il rifiuto come voglio, senza dover seguire orari di conferimento. Insomma, quando ho il sacchetto pieno lo prendo e lo porto all’isola ecologica. Non si può tenere in casa il sacchetto dell’umido che magari puzza fino a quando non vengono a prenderlo con il porta a porta».   E’ quindi una questione di equilibrio: il porta a porta comporta orari e giorni prestabiliti per il ritiro dei rifiuti con la comidità di non doversi spostare da casa mentre per l’isola ecologica bisogna fare anche centinaia di metri, con il vantaggio di poterlo fare quando si ha voglia. 

«Preferisco il porta a porta – incalza Marcello Narducci –, per gli anziani d’altronde può essere scomdo andare con i sacchetti fino ai cassonetti più vicini. Inoltre non credo che senza il porta a porta il decoro migliori: con i cassonetti, anche se interrati, si rischia di tornare alle situazioni che c’erano in precedenza con gli abbandoni incontrollati lungo la strada, vicino alle isole ecologiche. Se si rispettano gli orari il porta a porta garantisce più decoro. E bisogna anche potenziare i cestini lungo la strada».  Della stessa idea anche Grazietta Caporali: «E’ una questione di civiltà, il porta a porta come altri aspetti. Chi non vuole fare la raccolta rifiuti a modo la abbandona anche in campagna, dentro i ruscelli o sui sentieri. Sono incivili». «Se si rispettano gli orari il porta a porta funziona e assicura decoro – conclude Olti Dajce –, basterebbe non lasciarli fuori dalla porta già la sera. Forse basterebbe dare anche ai residenti dei bidoncini per l’umido, per evitare odori e degrado, altrimenti la soluzione sono le isole ecologiche».