Indagine sull’assessore Raspini, la Procura chiede l’archiviazione

Ora è attesa la decisione del giudice per le indagini preliminari

L’assessore uscente del Comune di Lucca, Francesco Raspini

L’assessore uscente del Comune di Lucca, Francesco Raspini

Lucca, 22 giugno 2017 - Chiesta l’archiviazione per entrambe le posizioni: sia quella dell’assessore uscente Francesco Raspini (assistito dall’avvocato Lodovica Giorgi) che dell’ispettore della polizia municipale Massimo Urbani (assistito dall’avvocato Francesco Lastrucci). Caso che pare avviarsi verso la conclusione quello relativo alla vicenda giudiziaria che ha visto ipotizzare dalla Procura il reato di rivelazione di segreti d’ufficio per Raspini in concorso con l’ispettore Urbani, entrambi comparsi martedì mattina davanti al Procuratore capo Pietro Suchan per l’interrogatorio. Adesso, per scrivere la parola fine a tutta la vicenda, occorrerà solo aspettare la decisione del Gip che dovrà esprimersi se accogliere o meno la richiesta di archiviazione avanzata martedì proprio dal Procuratore capo.

Al centro della vicenda giudiziaria c’è un comunicato stampa inviato il 29 marzo dall’amministrazione comunale con il quale l’assessore Raspini dava notizia della scoperta di una discarica abusiva e di un 50enne di Cerasomma colto sul fatto cinque giorni prima a smaltire rifiuti nella golena del Serchio, smascherato e multato di 26mila euro. Ma secondo la Procura si trattava di una notizia che non si doveva comunicare con quella tempestività ai giornali, poiché le indagini erano ancora in svolgimento.

La richiesta di archiviazione del procuratore Pietro Suchan si fonda "sugli elementi illustrati da Raspini nel corso dell’interrogatorio e verificati dal Procuratore nella loro fondatezza - spiega l’avvocato Giorgi -  Raspini aveva infatti osservato come il contenuto del comunicato stampa inviatogli non rivelasse in alcun modo il segreto da cui le notizie erano coperte, né tanto meno tale segretezza emergeva dalla forma del documento (che titolava ‘comunicato stampa’). Il comunicato era peraltro stato redatto su richiesta di un pubblico ufficiale e da esso proveniva; non vi era dunque motivo di dubitare della liceità della pubblicazione delle notizie in esso contenute, peraltro di indubbio interesse pubblico. Attendiamo a questo punto con fiducia la decisione del Gip".

"Io e il dottor Raspini - conclude l’avvocato Giorgi - siamo grati al Procuratore di aver disposto con la massima sollecitudine l’interrogatorio e di aver, con pari sollecitudine, adottato le decisioni conseguenti. La divulgazione della notizia dell’indagine nei confronti dell’assessore, oltreché essere assolutamente deprecabile ed anzi costituire essa stessa fatto di reato, avrebbe infatti rischiato di recare grave pregiudizio alla libera espressione del diritto di voto dei cittadini, in occasione del prossimo turno di ballottaggio".

Vanno avanti invece le indagini relative alla fuga di notizie (che non riguarda in questo caso né Raspini né Urbani) relative cioè all’invito a comparire per l’interrogatorio davanti al procuratore capo.