Un altro campanile per i turisti: è in San Frediano. Sponsor cercasi

L'idea della Curia è di renderlo accessibile a tutti con l'ascensore

La basilica di San Frediano (foto Alcide)

La basilica di San Frediano (foto Alcide)

Lucca, 24 agosto 2016 - La «guerra» dei campanili. Dopo l’apertura al pubblico di quello della cattedrale di San Martino a sorpresa si fa avanti un altro possibile candidato, disposto a proporsi ai turisti per la stagione 2017. Indizi: nel cuore della città, ma anche vicino alle Mura, la parte più antica, il basamento, è del XII secolo, ha sei campane e, soprattutto, «vigila» dall’alto della sua maestosità la cappella di una delle sante più care alla città: Santa Zita. Facile: il campanile della Basilica di San Frediano. E se la torre in questo caso non vincerebbe la «singolar tenzone» per altezza – battuta da quella del Duomo che svetta sin quasi a 60 metri – sicuramente si farebbe beffa di ogni concorrente per un punto di vantaggio non indifferente: l’accessibilità. Il campanile della Basilica di San Frediano infatti è cavo al suo interno, e potrebbe ospitare un ascensore.

Anziani, donne in gravidanza, bambini e disabili potrebbero così ammirare il bel paesaggio a 360 gradi sul centro storico e periferia, dalla sua posizione privilegiata. L’idea si sta facendo spazio, come spiega monsignor Michelangelo Giannotti, delegato arcivescovile per i rapporti con la Sovrintendenza. «Un’ipotesi concreta – dice – , ancora in fase di approfondimento. Sarebbe fattibile, e molto interessante per portare in evidenza la storia legata alla Basilica, e anche per creare, annesso al campanile, un percorso museale dove finalmente poter mostrare le tele e i paramenti di San Frediano, ancora da restaurare. Una buona idea che potrebbe restare tale, oppure prendere corpo se solo si facesse avanti uno sponsor. Noi faremo il progetto per poter aprire al pubblico il campanile, magari con l’ascensore, questo sì. Poi si spera di concretizzarlo». L’idea c’è, il progetto presto si materializzerà, dopo mancherà «soltanto» il finanziamento. Ma non è escluso che un progetto con questo appeal, unico in città, possa suscitare interesse e quindi calamitare i fondi necessari. Intanto la Basilica stessa aspetta di potersi sottrarre dal novero delle «opere incompiute».

La Fondazione Cassa di Risparmio ha investito somme ingenti per la stabilizzazione della struttura ma ancora all’appello manca il restauro di alcune cappelle, come quella del Soccorso o la Buonvisi e, ultimo ma non in ordine di importanza, l’antico organo. Un patrimonio di arte, storia e cultura che è possibile valorizzare e che potrebbe essere aperto e reso maggiormente fruibile al pubblico. «Siamo in una fase di studio e verifica di quella che al momento resta una buona idea – specifica monsignor Giannotti –. Ci piacerebbe molto offrire al pubblico un bellissimo spaccato della nostra storia, ben sviluppato nel libro del Silva. Vediamo».