Muore schiacciato da un muletto. Tragedia in porto alla calata Pisa

Proclamato lo sciopero generale sulle banchine: rabbia e commozione

La Calata Pisa dove è stato travolto Mauro Filippi (nel riquadro)

La Calata Pisa dove è stato travolto Mauro Filippi (nel riquadro)

Livorno, 22 luglio 2016 – Ancora una volta un lavoratore ha perso la vita in porto. È successo ieri pomeriggio poco prima delle 16 alla Calata Pisa. Un autostraportatore, Mauro Filippi di 60 anni, livornese che lavorava per la T.V.L. 2000. É stato travolto da un forklift, un sollevatore. Quando l’ambulanza della Misericordia è arrivata sul posto per lui non c’era più nulla da fare.

I sindacati hanno proclamato a livello unitario subito uno sciopero che ha bloccato tutto il porto per il resto della giornata. E hanno indetto per sabato mattina un’assemblea.

L’incidente mortale è accaduto nei pressi del magazzino della ditta Scotto di Giorgio Neri. Da quanto è stato possibile sapere il camionista è sceso dalla cabina del camion per verificare che fossero terminate le operazioni di trasferimento del carico di cellulosa dal magazzino al suo mezzo. Il carrellista del forklift (portato a casa sotto choc dopo l’incidente) che caricava pare non l’abbia visto perché Filippi sarebbe sceso senza avvertire e l’ha schiacciato. Sono in corso gli accertamenti con il magistrato di turno, il servizio sicurezza della Capitaneriadi Porto e la Polmare. Sul luogo dell’incidente è accorso anche gli ispettori della sicurezza dell’Autorità Portuale.

Intanto le segreterie Cgil e Filt della provincia di Livorno intervengono ufficialmente su quanto è accaduto. "Ci domandiamo come sia possibile che si debba continuare a morire in porto nelle fasi di carico e scarico dal forklift a camion e viceversa, quando esistono procedure di prevenzione da rispettare. Un camionista morto, un operatore portuale distrutto dal dolore. Dobbiamo fermarci per riflettere. Non sono stati sufficienti gli appelli dei sindacati per incrementare la sicurezza in porto, non è stata accolta la proposta di un tavolo per istituire un punto di primo soccorso in porto e fare un’analisi della situazione. Oggi più che mai è necessario adoperarsi a tutti i livelli, sindacati, Enti Locali, imprese e gli enti preposti alla vigilanza affinché ciò non accada più".

La Cgil esprime poi "vicinanza e solidarietà a tutti coloro che che sono stati coinvolti nell’incidente e le condoglianze alla famiglia della vittima". Anche Mauro Fuso, segretario regionale della Cgil Toscana con delega alla sicurezza sul lavoro, punta l’indice sulla sicurezza in porto. "Più di un anno fa abbiamo firmato un protocollo di sicurezza. È operativo, ma non è stato sufficiente a salvare questa vita".

Il presidente della Regione Enrico Rossi esprime cordoglio alla famiglia del lavoratore. "Fatti come quello accadiuto a Livorno – dichiara – non possono che suscitare dolore, ma devono anche spingere tutti a fare di più. Per la giunta il lavoro sicuro è una necessità e un modo di rispettare i lavoratori». Per questo «l’anno scorso abbiamo firmato un protocollo che riguarda il lavoro nei tre porti toscani, ma abbiamo investito anche 8 milioni per i prossimi cinque anni per i porti, ma anche per la sicurezza nei luoghi di lavoro".